Enna. Mondoperaio sul referendum

Sistema elettorale alcune riflessioni di Benedetto Murgano dell’associazione Mondoperaio di Enna a proposito dell’imminente referendum.
“Referendum, antidoto ai troppi partiti. Gli italiani sono chiamati il 21 giugno a votare per un referendum che propone di modificare la legge elettorale in vigore. Come risulta dai sondaggi, tanti italiani sono ancora disinformati, non sanno nulla dei quesiti referendari, colpa anche del servizio radio-televisivo pubblico ( ???) che tace . E, inoltre, una gran parte delle forze politiche incita alla astensione. Anche in queste sfavorevoli circostanze è però giusto continuare a discuterne e cercare di convincere quanti più possibili ad andare a votare.
La mia prima osservazione è che diversi critici del referendum hanno avanzato una obiezione che non sembra leale.
Hanno sostenuto che quello che uscirebbe da una vittoria dei «sì» nel referendum non sarebbe comunque un buon sistema elettorale.
L’obiezione non mi pare leale perché in Italia non esiste l’istituto del referendum propositivo. Non si può dunque sottoporre al voto popolare il sistema elettorale che si preferisce . Col referendum abrogativo si può solo incidere su leggi esistenti. Il referendum tenta semplicemente di migliorare quella che in tanti giudichiamo una pessima legge elettorale. Non può fare nulla di più.
Cosa si intende proporre con il referendum??
soprattutto con il quesito più importante, quello che chiede di spostare dalla coalizione di partiti alla singola lista il premio di maggioranza?
Si intende contrastare l’aspetto più grave e pericoloso della legge elettorale in vigore: il fatto che essa non contiene alcun anticorpo contro la frammentazione partitica .
Ma, si obietterà: alle ultime elezioni, nonostante la legge in vigore, la frammentazione partitica è stata drasticamente ridotta. E’ vero ma la causa è stata esclusivamente una decisione politica: la scelta di Walter Veltroni di sbarazzarsi dell’antica coalizione di centro sinistra e di puntare sul «partito a vocazione maggioritaria».
Fu quella decisione che, ricompattando la sinistra , obbligò anche la destra a un analogo ricompattamento (con la nascita del Popolo della Libertà). Ma ora Veltroni è fuori gioco e anche il partito a vocazione maggioritaria sembra sia stato messo in soffitta.
Alle prossime elezioni il Partito democratico tornerà, presumibilmente, a una più tradizionale politica delle alleanze (ed è plausibile che, per diretta conseguenza, si manifestino tendenze disgregative anche a destra). La legge elettorale in vigore tornerà allora a sviluppare le sue letali tossine, alimenterà di nuovo la frammentazione partitica. Se non si fa qualcosa (e l’unico «qualcosa » possibile è, al momento, il referendum) il sistema politico italiano sarà di nuovo tra pochi anni, come è stato negli ultimi decenni (fino al 2008), il più frammentato dell’Europa occidentale.
Gli effetti del referendum sono anche altri: la picconata alla legge “porcata”, il divieto delle scandalose candidature multiple:Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta
Per tutti questi motivi, dopo lunga riflessione MONDOPERAIO si schiera con chi invita ad andare a votare cercando di raggiungere il fatidico 50% + 1 ed anche perché i referendum conservino il loro valore di volontà popolare , malgrado l’ostruzionismo dei partiti , ai quali in fondo questa legge elettorale sta bene !!!!”.