Barrafranca. Omicidio Ferreri ergastolo per Giuseppe Faraci, 12 e 10 anni agli altri

Barrafranca. Ergastolo per Giuseppe Faraci, 24 anni di Barrafranca, ritenuto responsabile di violenza sessuale nei suoi confronti, uccisione ed occultamento del cadavere di Francesco Ferreri, il tredicenne di Barrafranca ,ucciso a colpi di chiave di idraulico, il 16 dicembre del 2005 in contrada Bessima, territorio di Barrafranca, rinvenuto dalle forze dell’ordine tre giorni dopo. Per gli altri protagonisti di questo efferato delitto la sentenza li ha condannati a 12 anni Salvatore Randazzo, 23 anni, e Calogero Mancuso, 43 anni, mentre è stato condannato a 10 anni Antonio Lo Bue, 45 anni, tutti di Barrafranca. I tre sono stati condannati in quanto ritenuti responsabili di violenza sessuale nei confronti di minori non identificati, di pedopornografia, produzione di materiale pedopornografico, sono stati, invece, assolti dall’accusa di avere usato violenza a Francesco Ferreri e ad un altro ragazzo, Giuseppe, che dagli inquirenti è stato ritenuto un supertestimone, in quanto ha consentito di avere una visione di quanto avvenuto nella stalla di contrada Sopra Canale, alla periferia di Barrafranca, dove i quattro adulti erano soliti incontrare i giovani che erano disponibili a seguirli nelle loro fantasie erotiche. E’ stata questa la sentenza uscita dalla Corte di Assise di Caltanissetta, presidente Giacomo Moltabano, ieri pomeriggio intorno alle 17, dopo circa cinque ore di camera di consiglio. Nella sostanza il collegio giudicante ha accolto le richieste fatte dal PM Edoardo De Santis nella sua requisitoria. Un delitto quello del piccolo Francesco Ferreri, che ha suscitato raccapriccio non solo in provincia di Enna, ma anche in tutta Italia per la ferocia con la quale il ragazzo è stato ucciso, colpito in tutte le parti del corpo da una chiave di idraulico che, pare Giuseppe Faraci, tenesse all’interno della sua auto. I genitori di Francesco Ferreri ed il fratello erano presenti alla lettura della sentenza e l’hanno giudicata congrua, anche se speravano che gli altri tre protagonisti di questa storia ricevessero la stessa condanna all’ergastolo di Faraci. Non convinti gli avvocati difensori degli imputati, i quali aspettano di leggere compiutamente la sentenza prima di preparare il ricorso in appello, in quanto secondo loro non ci sono gli elementi per condannare all’ergastolo Giuseppe Faraci, ed a 12 anni e 10 anni gli altri protagonisti di questo delitto, perché mancano sostanzialmente le prove che questi episodi di violenza sessuale nei confronti di minori siano realmente avvenuti. In verità gli esperti della Polizia Postale di Catania, coordinati dal vice questo La Bella,non hanno mai trovato materiale pedopornografico nei computer dei quattro imputati per cui gli episodi di pedopornagrafia, avvenuti nella stalla di contrada Sopra Canale, sono stati raccontati dal giovane supertestimone, che ha avuto un ruolo importante in questo delitto. L’altro protagonista del delitto Ferreri, Tony, ragazzo minorenne all’epoca dei fatti, era stato condannato a 7 anni ed 8 messi di reclusione nell’aprile del 2007, ma poi nel maggio dello scorso anno è stato assolto perché incapace di intendere e di volere all’epoca del delitto.
La condanna all’ergastolo di Giuseppe Faraci, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio del piccolo Francesco Ferreri, a 12 anni di Salvatore Randazzo e Calogero Mancuso, ed a 10 anni di Antonio Lo Bue è stata accolta da sentimenti contrastanti sia da parte dei familiari del piccolo Francesco sia da parte di avvocati difensori e di parte civile. La prima ad uscire dal tribunale è stata Anna Bonanno, madre del piccolo Francesco, la quale ha subito manifestata la propria soddisfazione. “Sono soddisfatta per la sentenza emanata dal collegio giudicante – ha dichiarato Anna Bonanno – Giustizia è stata fatta, anche se la condanna non è abbastanza. Spero che la scontino sino all’ultima ora, per gli altri tre avrei preferito che fossero condannati all’ergastolo”. Anche il marito Giuseppe Ferreri ed il figlio Angelo si ritengono soddisfatti di questa sentenza L’avvocato Giuseppe Lo Monaco, difensore di Giuseppe Faraci, ritiene che non c’erano le condizioni per condannare all’ergastolo il suo assistito. “Aspettiamo di conoscere tutta la sentenza, le sue motivazioni – ha dichiarato l’avvocato Lo Monaco – poi prepareremo l’appello ed è il minimo che si possa fare”. Quasi soddisfatto l’avvocato Boris Pastorelli, il quale sottolinea che la linea difensiva svolta è stata quella giusta ed alla fine ha retto bene perché il mio assistito è stata assolto dalla violenza sessuale su Francesco Ferreri ed il suo compagno Giuseppe; ora c’è leggere con attenzione la sentenza, le motivazioni in modo da avere gli elementi necessari per preparare con attenzione il ricorso in appello”. Per Alessandro Messina, difensore di parte civile la sentenza ha reso giustizia. “Bisogna leggere con attenzione la sentenza ed ancora c’è da esplorare con attenzione la posizione degli altri tre imputati per verificare se effettivamente gli stessi erano innocenti nella violenza sessuale usata nei confronti del piccolo Francesco. Aspettiamo di leggere questa sentenza”.