Scala mobile/Enna. Chi pagherà adesso i danni gravissimi che tutta la collettività ha subito?
Enna-Cronaca - 09/08/2009
Enna. La sezione 4 “assetto del Territorio e difesa del suolo” dell’assessorato regionale al territorio ed ambiente, diretta dall’ingegnere Vincenzo Sansone, ha sostanzialmente sconfessato il parere negativo che il Genio Civile, attraverso il suo direttore, ingegnere Vincenzo Di Rosa, aveva espresso sul progetto del “percorso meccanizzato per il collegamento tra Enna bassa ed Enna alta” o scala mobile. Un parere negativo quello del Genio Civile che, nella sostanza, ha bloccato tutto l’iter burocratico per l’emanazione del bando di gara, la cui scadenza era il 5 agosto, con il pericolo che si vanno a perdere ben 30 milioni di euro, concessi dal Cipe, sempre che vengano rispettati i tempi. E’ stato l’assessore comunale all’Urbanistica, architetto Angelo Spampinato a comunicarlo nel corso di una conferenza stampa, presenti il vice sindaco Peppe Petralia ed il presidente del consiglio comunale, Paolo Gargaglione, mentre il presidente della Provincia, Pippo Monaco, non ha potuto partecipare perché fuori sede. L’ingegnere Sansone esprime parere di compatibilità geomorfologica del progetto preliminare sottolineando che lo “stesso può considerarsi positivo con riserva in considerazione delle prescrizioni che sono state già comunicate a Provincia e Comune tenuto conto che si è in prossimità di siti che meritano attenzione. Tutte queste prescrizioni saranno valutate quando verrà trasmesso il progetto definitivo con le risultanze delle indagini e delle soluzioni progettuali conseguenti”. In fondo era quello che avrebbe dovuto fare l’ufficio del Genio Civile, invece così non è stato e nel corso della conferenza stampa è stato evidenziato che qualcosa di poco chiaro è successo in questa vicenda.
“Non bisogna dimenticare – sottolinea l’Assessore all’urbanistica del Comune di Enna, architetto Angelo Spampinato – che il 18 maggio 2006, quando direttore era l’ingegnere Natale Zuccarello, il geologo Sanfilippo sulla variante al “Piano Parcheggi” del comune di Enna, trattando la zona di villa Pisciotto “esprime parere favorevole di approvazione ai sensi dell’articolo 13 della legge 64/74. Il progetto esecutivo dovrà essere corredato dai specifici studi ed indagini, al fine di un’esatta valutazione delle caratteristiche litostratigrafiche e geotecniche dell’area interessata, e di una verifica delle implicazioni che le opere da eseguire possono determinare. Un altro parere favorevole era stato espresso l’8 febbraio del 2008 sempre con le prescrizioni. Come mai ora è tutto diverso, proprio dopo che il comune e lo stesso Genio Civile hanno effettuato lavori di consolidamento nella zona, migliorandone la situazione? Ci sono cose che non ci convincono e qualcuno ha giocato sporco su questa situazione perché le condizioni erano modificate e non era di certo il genio Civile, che doveva esprimere parere negativo. A dirlo sono i funzionari dell’assessorato regionale”.
“E’ una vicenda spaventosa – sottolinea l’assessore Spampanato – Un progetto che aveva praticamente tutte le autorizzazioni, rischia di non realizzarsi, di perdere un finanziamento di 30 milioni che in una realtà come la provincia di Enna sono tantissimi, senza contare che la scala mobile avrebbe reso vivibile Enna, che sta diventando città culturale. E’ chiaro che ci adopereremo, speriamo assieme alla Provincia regionale, in tutte le sedi per riprendere il discorso e realizzare l’opera. Il presidente Monaco chiederà al Cipe una proroga di due mesi per proseguire verso il progetto, ma chi pagherà il danno che è stato perpetrato a danno dell’intera provincia?”.
Il giallo della scala mobile, con il parere contrario del Genio Civile, ed il parere positivo dell’assessorato regionale al territorio ed Ambiente, merita qualche considerazione di carattere tecnico, considerazioni che sono state trascurate non sappiamo se volutamente. Intanto c’è da sottolineare che il parere, ex art.13 della Legge 64/74 , si esprime sugli strumenti urbanistici e sulle sue varianti, quindi non riguarda i singoli progetti e la loro esecuzione, che sono soggetti prima della effettiva realizzazione al normale nulla-osta ex art.18 della stessa legge. L’art.13 si esprime solo sulla compatibilità geomorfologica delle “previsioni” urbanistiche. A rigore di logica vanno esaminate soltanto le piante di PRG prima e dopo la modifica proposta e non anche il progetto. Il vincolo discendente dal PAI non è di stretta competenza del Genio Civile ma dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, così come ha fatto la sezione, diretta dall’ingegnere Sansone. Il Genio Civile conosceva molto bene l’assetto geomorfologico dell’area per aver rilasciato almeno 4 volte parere ex art.13 sull’area stessa, era già in possesso di tutta la documentazione geologica dell’area per averla acquisita, sulla variante per destinazione a parcheggio e altre sistemazioni dell’area nel 2000; sulla variante piano parcheggi anno 2006; sulla variante per la scala mobile nel 2008; sulla revisione generale del PRG (due volte negli ultimi quattro anni). L’area, inoltre, è pienamente conosciuta dal Genio Civile per quanto attiene l’aspetto geologico soprattutto per avere in corso di realizzazione un progetto di risanamento e di sistemazione idraulica dell’area di villa Pisciotto; per avere approvato il progetto di consolidamento del costone roccioso su villa Pisciotto, coincidente con il vincolo PAI a cui si è riferito per esprimere parere favorevole (questo come gli altri progetti dello stesso tipo sono finanziati dall’ARTA proprio perché coincidente con l’area di dissesto idrogeologico). Tutte le varianti urbanistiche sarebbero state istruite sempre dal medesimo funzionario e non si capisce perché per la scala mobile si sono creati pareri negativi. Tutti questi pareri sono stati sempre favorevoli, anche quelli rilasciati in vigenza del PAI, e correttamente è stata posta la prescrizione che prima dell’esecuzione dei relativi progetti venissero realizzate le opere di approfondimento geognostico e le opere di mitigazione del rischio, che l’attuale Ingegnere Capo ha dichiarato essere inammissibili (!).
Una domanda nasce spontanea:
Come mai il medesimo funzionario assume comportamenti diversi in situazioni analoghe?
Forse in funzione dell’Ingegnere Capo di turno?
Non è vero che le opere previste nei precedenti pareri erano meno rilevanti sotto l’aspetto della compatibilità geomorfologica e con le previsioni del PAI, in quanto il precedente parere sulla scala mobile prevedeva comunque un ingresso in galleria proprio sul costone roccioso P3 e ancor di più un ingresso in “galleria stradale” è previsto nel piano Parcheggi del comune, non solo approvato come variante a sé stante ma anche nell’ambito del nuovo PRG. Il Genio Civile conosceva così bene l’area e le relative risultanze geologiche perché ha richiesto tutte quelle integrazioni di natura geologica “estese all’intera area” che conosce benissimo.
Perché lo ha fatto solo dopo circa un mese, visto che l’istruttoria era facilissima trattandosi tra l’altro di varianti molto simili?
Perché, ancora, se era convinto dell’inammissibilità dell’opera per via del PAI non lo ha scritto a chiare lettere quando ha chiesto le integrazioni?
Perché ha chiesto prima alla Provincia e al Comune lo stralcio del PAI se ne è il legittimo detentore?
Perché ha fatto presente solo per le vie brevi e non anche per iscritto che “se gli elaborati integrativi avessero riportato previsioni progettuali di opere in area classificata dal PAI con pericolosità P3, la circostanza non avrebbe consentito il rilascio di un parere positivo?
E se non lo sapeva già, come mai è venuto il dubbio?
Questi sono i motivi che hanno generato le “inutili polemiche” e le “strumentalizzazione” di cui ha parlato l’Ingegnere Di Rosa nel suo comunicato. Ci sono stati e ci sono comportamenti ingiustificatamente dannosi se è vero che l’ARTA ha dato torto al Genio Civile sul vincolo PAI, che la Commissione Regionale Lavori Pubblici ha dato torto al Genio Civile per le perplessità che avrebbe manifestato sulla possibilità di affidare i lavori in “appalto concorso”.
Chi pagherà adesso i danni gravissimi che la Provincia regionale, il Comune e tutta la collettività ennese ha subito?