Brucoli. II Convegno Interprovinciale CSVE

Da Brucoli i volontari della Sicilia sud orientale si sono confrontati su disagio sociale, donazione del sangue e degli organi, protezione civile e sanità.
Il ruolo del volontariato come espressione di sviluppo in una democrazia esercitata. Tre giorni intensi di lavoro, oltre 250 volontari provenienti da quattro province, Catania, Enna Ragusa e Siracusa. 4 tavoli tematici: 1) disagio e inclusione sociale, coordinatore Don Beniamino Sacco; 2) Donazione sangue e organi, coordinatore Santa Mascali; 3) Protezione civile e ambientale, coordinatore Sebastiano Lio; 4) Sanitario, coordinatore Giuseppe De Stefano, al termine dei quali sono emersi i bisogni dell’associazionismo e del volontariato moderno. Assenti le istituzioni regionali e dirigenti pubblici interessati alle tematiche. Al termine dei lavori è emersa forte l’esigenza di interlocutori che si facciano carico dei bisogni e delle richieste provenienti dal mondo dell’associazionismo. Soddisfatti gli organizzatori in testa il vice presidente del Centro di servizio per il volontariato etneo il professor Santo Carnazzo che al termine della tre giorni a tirato un bilancio e ha fatto tesoro assieme al consiglio direttivo delle proposte giunte dai tavoli tematici come momento di sintesi dell’attività svolte da 210 associazioni di volontariato di cui 75 socie del CSVE. Carnazzo ha ripreso la figura simbolo del volontario inteso come “la persona che mette a disposizione spontaneamente e gratuitamente parte del proprio tempo e delle proprie capacità come dono agli altri in condizioni di bisogno, considerati nella loro dignità umana”. Per il direttore del Centro di servizio per il volontariato etneo Sonia Longo, il secondo convegno interprovinciale di Brucoli rappresenta la rampa di lancio di una serie di iniziative, prevalentemente formative rivolte ai volontari della Sicilia sud orientale ognuno per l’ambito di specializzazione . Al centro dell’attività del volontario l’uomo nella relazione del consigliere nazionale di Csvnet Luciano Squillaci: “La centralità della persona, di ogni persona, intesa come risorsa nella sua originalità ed irripetibilità, nella sua dimensione affettiva, relazionale, culturale e sociale. Quindi una centralità che diventi rispetto reciproco, nel riconoscere l’altro nella sua alterità che è ricchezza e nell’accoglierlo condividendo la sua storia e creando le opportunità perchè possa sviluppare le proprie potenzialità”. Le associazioni del centro servizi volontariato hanno voluto ribadire inoltre i principi ispiratori legati alla partecipazione democratica con azioni e proposte per la pratica solidale, con l’obiettivo di rimuovere le cause delle disuguaglianze economiche, culturali, sociali, religiose e politiche, senza fermarsi all’opera di denuncia. Ai lavori ha partecipato anche il vice sindaco di Augusta con delega alla protezione civile Calogero Geraci, il rappresentante del consiglio provinciale di Siracusa Niki Paci. Il 3° convegno interprovinciale è stato convocato nel 2011.