Enna. Il Procuratore Ferrotti ci ripensa e non va in pensione
Enna-Cronaca - 03/12/2009
Enna. Il Procuratore della Repubblica ennese, Calogero Ferrotti, compenetrandosi nelle difficoltà che attualmente vive il suo ufficio, ha deciso di ritirare la sua richiesta di prepensionamento. Una decisione presa, dopo tre settimana di profonda riflessione e che è stata comunicata ieri al Ministero competente. Non bisogna dimenticare che il 9 novembre, nell’incontro con il Ministro Alfano, ad una sua risposta poco confacente alla drammaticità della situazione, il Procuratore aveva risposta dichiarando di andare in pensione con il primo gennaio 2010. La Procura di Enna è una delle poche Procure in Italia, che a gennaio, si troverà senza Sostituti. Probabilmente la riunione ad Enna di tutti i magistrati ed i Procuratori, gli attestati di stima ricevuti, hanno convinto il dottor Ferrotti a rinunziare ai suoi propositi di andare in pensione. Nel comunicare questa decisione, il dottor Ferrotti si augura che gli organi competenti si adoperino per trovare soluzioni che possano colmare la deficienza di organico, che da due anni lo costringe a lavorare quasi 24 ore al giorno perché davanti ha una montagna di lavoro e non ha un solo sostituto, perché fra qualche mese, tra marzo ed aprile, l’unico Sostituto, Marcello Cozzolino, sarà trasferito. “Mi auguro – ha dichiarato il Procuratore – che magistrati volenterosi vogliano offrire un generoso esempio di attaccamento alle istituzioni e spirito di servizio, dando la propria disponibilità al trasferimento o alla applicazione alla Procura di Enna”. La decisione di rinunziare al ritiro sua è stata comunicata al vicepresidente del Csm Mancino, ed al presidente dell’Anm Palamara, ai presidenti delle sezioni distrettuali dell’associazione nazionale magistrati di Catania, Palermo, Messina e Caltanissetta. “Raccogliendo il fervente invito dell’assemblea delle sezioni distrettuali siciliane dell’Anm riunitesi a Enna – scrive nella sua nota il procuratore Ferrotti – e analoghi inviti espressi da rappresentanti delle istituzioni, della categoria forense, del mondo imprenditoriale e delle forze più vive dell’Isola; nel ricevere incondizionati attestati di solidarietà e stima, comunico di volere recedere dalla mia annunciata decisione di lasciare la magistratura, di cui avevo informato il Csm con nota del 10 novembre”. La preoccupazione maggiore per il procuratore era quella di lasciare una Procura della Repubblica, quella di Enna, con il rischio di chiudere in maniera definitiva,creando disagi notevoli a tutti gli operatori di giustizia.