Gocce di pace, il nuovo saggio di Scorciapino

È in libreria o si può commissionare sulle varie piattaforme di vendite librarie online

il nuovo saggio di Pino Scorciapino scritto assieme a don Silvio Rotondo intitolato

“Gocce di pace”, Guida Editori, Napoli.

A due anni dalla pubblicazione di “A grandi passi verso la Terza Guerra Mondiale” –

che tuttora continua a suscitare attenzione (a fine gennaio è stato presentato nella

Biblioteca Statale di Cremona e dieci giorni fa nella Biblioteca Regionale

Universitaria di Messina) – Scorciapino torna sui temi che indaga da anni dei conflitti,

del pacifismo, degli armamenti, del disarmo.

Cosa può fare ognuno di noi – disarmati, niente siamo, nulla contiamo – per

difendere la pace, bene essenziale? Il mondo è piombato in un crescendo di

bellicoso militarismo, tensioni, attacchi e ritorsioni. Diplomazia, diritto, mediazione,

dialogo, organizzazioni internazionali latitano. Ad inasprire il disordine l’inaccettabile

invasione russa dell’Ucraina del 2022. Minacciato da Mosca, il ricorso all’atomica

rialimenta gli incubi di apocalisse della Guerra Fredda e fa toccare con mano la folle

precarietà della “deterrenza nucleare”. In Europa si teme che possa scoppiare un

conflitto Russia-Nato, anche nucleare. In Medio Oriente dopo le bestiali stragi dei

terroristi di Hamas del 7 ottobre 2023 la spietata reazione di Israele ha spianato

Gaza: una carneficina spaventosa. Nel mondo 59 i conflitti in corso. Mai così tanti

dal 1945. La corsa al riarmo in tutti i paesi (2.443 miliardi di dollari nel 2024) acuisce

l’insicurezza e sottrae immense risorse a sviluppo e lotta alla povertà.

La gente, prima lontana da geopolitica e relazioni internazionali, ora le segue con

apprensione e consapevolezza di incidere zero. Sono scarsamente incidenti i

“potenti della terra” che non siano i “signori della guerra” di Usa, Cina e Russia,

figuriamoci noi. Conseguono frustrazione, rassegnazione.

Questo libro di Scorciapino e Rotondo, al contrario, propone un protagonismo per

ognuno. Anche se siamo solo cittadini, nulla di più e nulla di meno. “Che fare?”. Sì,

certo: mobilitare l’opinione pubblica, promuovere associazioni, marce della pace

non violente, fiaccolate, sit-in. Ma “Gocce di pace” propone di osare di più: uscire

dal contesto locale per fare sentire la nostra voce in ambiti anche lontani e di ben

più alto livello decisionale. Sia su scenari globali che su crisi regionali. Sempre non

violenti e perseveranti, dobbiamo rompere le scatole, disturbare, scomodare,

provocare, scuotere. Peroriamo l’intelligenza e la bellezza della pace,

argomentiamone la razionalità contro l’irrazionalità ottusa, animalesca, suicida della

guerra.

“Gocce di pace” è un progetto e un metodo. Può farsene promotore chiunque

sappia entrare in questa dimensione proattiva e abbia la sfrontatezza di “prendere

carta e penna” – come si diceva una volta – e indirizzarsi a destinatari impensabili:

cancellerie, ministeri, ambasciate, organizzazioni internazionali, associazioni,

consessi interstatuali, università, centri studi e di ricerca, scienziati, produttori di

armi. Se tutti, da 8 a 100 anni, possiamo diventare proponenti di “Gocce di pace”,

attivisti della pace, non siamo solo bersagli passivi e senza voce, piegati

all’ineluttabilità della guerra. Sta a noi, con le nostre piccole ma diffuse cordate per

la pace, saperci indirizzare ai destinatari ottimali del nostro messaggio e resistere a

chi teorizza, prepara, concretizza la guerra.

Padre Silvio Rotondo definisce il suo contributo un “piccolo strumento per aiutarci

ad essere operatori di pace” e “manualetto pratico per artigiani della pace”. Nelle

sue pagine traccia grammatica e pedagogia della pace con indicazioni preziose per il

credente e anche per chi non lo è. Due visioni – laica di Scorciapino, religiosa di

Rotondo – compongono la risposta unica alla domanda “Che fare?”.

Presentato il libro, conosciamo meglio i due autori. Pino Scorciapino (Troina, 1955)

sposato, due figlie, tre nipoti. Laureato in Scienze politiche, dirigente della Regione

Siciliana a Palermo dal 1987 al 2017. In pensione dal 2018. Sindaco di Troina dal

1994 al 1998. Giornalista pubblicista, dal 1983 al 2016 ha collaborato a quotidiani e

periodici tra cui Giornale di Sicilia, Cronache Parlamentari Siciliane,

SiciliaInformazioni.com. Dal 2018 collabora al sito www.piolatorre.it del “Centro

studi Pio La Torre” di Palermo occupandosi in prevalenza di geopolitica, relazioni

internazionali, pacifismo, disarmo, armamenti. Saggista, biografo, aforista, storico, è

al suo diciassettesimo libro.

Silvio Rotondo (Troina, 1953). Laurea in Sociologia alla “Sapienza” di Roma.

Obiettore di coscienza, per 20 mesi svolge servizio ai disabili a Roma nella comunità

di Capodarco. Ordinato sacerdote nel 1993. Parroco a Catenanuova e poi ad Agira.

Animatore di gruppi scout. Consegue il baccalaureato nell’“Istituto teologico San

Tommaso” di Messina. Ha insegnato religione e coordinato gli insegnanti di religione

della Diocesi di Nicosia. Dopo un corso biennale di Pastorale Sanitaria al

“Camillianum” di Roma e un Master in Gestione Sanitaria alla “Cattolica” di Roma,

alla morte di padre Luigi Ferlauto, fondatore dell’IRCCS “Oasi” di Troina, nel 2017 è

nominato presidente della struttura sanitaria specializzata in ritardo mentale e

involuzione cerebrale senile. Carica che mantiene fino al febbraio 2024. Nel luglio

2024 gli è conferito il premio internazionale di arti visive, cultura e solidarietà “Gino

De Agrò – Città di Troina”.