Partita a basket tra i detenuti e la Siaz, Caritas, “sport come inclusione sociale”

Tra i detenuti ospiti della Casa Circondariale di Piazza Armerina c’è ancora l’adrenalina di chi ha vissuto un evento straordinario. Un torneo di basket fra detenuti, che da tempo si allenano per un progetto sportivo, voluto dalla Caritas Diocesana della città dei mosaici che mette in campo due volontari Stefania Libro e Filippo Marino, dal titolo “baskettiamo”, e la squadra locale di basket, la Siaz.

La festa per la promozione

La squadra piazzese ha appena vinto il campionato ed è stata promossa alla serie B nazionale. “È un momento importante di incontro con la comunità esterna e di inclusione sociale in cui lo sport diventa condivisione di valori essenziali costruttivi di una nuova identità per coloro che cercano di ripartire dai propri errori per diventare persone migliori e prepararsi a rientrare nella società civile” dice la direttrice dell’istituto, Donata Posante. L’evento è il culmine di un periodo di allenamenti intensivi a cui i detenuti si sono sottoposti con esperti del settore appartenenti al mondo del basket professionistico.

Il comandante della Polizia penitenziaria

“E una delle iniziative trattamentali dell’istituto di Piazza Armerina volte a perseguire quelle finalità di formazione e risocializzazione che rappresentano un punto fondamentale dell’esecuzione penale – dice il comandante della polizia penitenziaria Salvatore Puglisi – Attraverso la sperimentazione sul campo delle abilità acquisite durante gli allenamenti e l’incontro con la comunità esterna, rappresenta un’ importante opportunità di crescita personale per i soggetti privati dalla libertà”.

Il capo area educativa del carcere

“ Abbiamo sempre investito nel coinvolgimento della comunità esterna affinché possa superarsi il pregiudizio che aleggia intorno al carcere come luogo di ombre e di malessere – dice Marianna Cacciato, capo area educativa del carcere di Piazza Armerina – Dove, invece, c’è una comunità penitenziaria che lavora costantemente per adempiere il mandato costituzionale della rieducazione anche attraverso lo sport e i suoi valori universali, lo spirito di squadra e l’impegno, la determinazione appartiene a tutti…nessuno escluso!”