La guerra in Iran ed i riflessi sulla Sicilia, allerta a Sigonella
news - 23/06/2025
Un presidio davanti alla base militare di Sigonella. Dopo l’attacco degli Stati Uniti all’Iran, la base militare statunitense che sorge in terra di Sicilia rischia di essere un obiettivo sensibile anche se la possibilità di un attacco è veramente residuale. Sigonella è, comunque, la base dedicata proprio alla sorveglianza con droni spia (ma anche armati) in Medio Oriente e almeno tre voli che hanno monitorato quell’area sono partiti proprio da Sigonella.
La protesta contro la guerra
La Sicilia adesso si mobilita per la pace. Sabato mattina, 28 giugno, la Cgil regionale, l’ Anpi, la comunità Sant’Egidio, Legambiente, Libera, Uisp e Zero Waste regionali terranno un presidio a Sigonella e, nell’annunciarlo, lanciano un appello alla partecipazione e ad ulteriori adesioni.
“La nostra-scrivono nell’appello- è terra di pace. Lo dice la storia della Sicilia, che ha messo in campo straordinarie manifestazioni quando si è trattato di rimarcare questo, come quella del 1981 a Comiso contro l’istallazione dei missili Cruise e come quella del 2022 contro la guerra e per il disarmo. Ora-continua l’appello-il proseguire del conflitto in Ucraina e lo scenario che si apre dopo gli attacchi degli Usa ai siti nucleari iraniani in violazione del diritto internazionale, configurano una situazione grave e di estremo allarme. Noi chiediamo che il territorio siciliano e italiano, anche se sede di basi militari statunitensi- continuano i promotori- non sia da supporto a operazioni di guerra. I conflitti internazionali si risolvano col dialogo, la democrazia si affermi con percorsi che escludano la guerra, una guerra le cui conseguenze potrebbero essere catastrofiche a livello globale.
Mai – sottolineano- siamo andati così vicini al disastro. Si percorrano strade diverse, dalla Sicilia il grido è forte: fermatevi, si riprenda la strada della diplomazia, i conflissi cessino, cessi il genocidio a
Gaza, cessi questa escalation che sta producendo morte e distruzione, si vada al disarmo. Non si intraprendano cammini dai quali si potrebbe non potere tornare più indietro, il governo italiano – conclude l’appello- sottragga il nostro Paese a questi percorsi folli, impedendo qualunque supporto logistico alle operazioni militari”.
L’adesione del Partito democratico
“Di fronte all’escalation militare degli ultimi giorni e i bombardamenti dei siti strategici in Iran da parte degli Usa, aderiamo con convinzione all’appello per la pace e per ribadire il nostro no alla guerra. La Sicilia è una terra di pace e di mediazione, da sempre: le basi sul nostro territorio non vengano utilizzate per spargere odio e morte” dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo comunicando l’adesione al presidio in programma sabato davanti la base Usa di Sigonella.
“La Sicilia è sempre stata, può e deve essere ancora – aggiunge – terra di incontro, di sviluppo e pace. Dobbiamo puntare sulla diplomazia e favorire il dialogo anche se in questo momento a prevalere sono i conflitti estremi, dall’Ucraina, a Gaza, fino all’Iran. Per questo diciamo no al coinvolgimento, anche solamente logistico, della nostra Isola nelle operazioni di guerra in Medio Oriente e rilanciamo con forza – conclude – l’invito alla de-escalation e alla ripresa dei contatti diplomatici”.
Appello raccolto anche dai 5 stelle
“Raccogliamo l’appello lanciato dalla Rete Siciliana contro la guerra e per il disarmo e, pertanto, anche rappresentanti del M5S Sicilia saranno al presidio di Sigonella sabato prossimo” afferma il coordinatore siciliano del M5S, Nuccio Di Paola.
“Non possiamo assistere inerti – dice Di Paola – alla preoccupante escalation delle azioni di guerra, che rischia di seppellire definitivamente la strada della diplomazia per precipitarci in uno scenario a dir poco tragico”.
In precedenza avevano già dat0 la propria adesione Federconsumatori, Auser e Sunia regionali, Udu, Udi e l’associazione “Nun si parti”.