GRANDE PARTECIPAZIONE IN PIAZZA A ENNA ALLO SCIOPERO PER LA PALESTINA
Comunicati Stampa - 25/09/2025
Lunedì 22 settembre a Enna, centinaia di persone di tutte le età si sono riversate in Piazza Vittorio Emanuele per partecipare alla giornata di sciopero indetta dai sindacati di base in contemporanea con le manifestazioni che si sono tenute in tante altre piazze e strade gremite di gente in Sicilia e in Italia.
Un’onda di protesta per richiedere pacificamente che si fermino le violenze e i soprusi sul popolo palestinese, nella striscia di Gaza e in Cisgiordania.
Una grande mobilitazione per pretendere la fine dell’apartheid e della colonizzazione israeliana e perché si creino le condizioni per garantire finalmente la libertà e l’autodeterminazione della popolazione palestinese.
Il Comitato Pro Palestina e Diritti Umani di Enna, costituito da diverse associazioni e da liberi cittadini e cittadine, si è unito alla protesta predisponendo un presidio, attraverso il quale ha condiviso in piazza informazioni sulla storia ed evoluzione del confitto, sulle violenze subite dal popolo palestinese, sull’attualità della situazione a Gaza, distribuendo anche materiale informativo sull’attività di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) che ogni cittadino nel proprio piccolo può portare avanti per penalizzare le aziende che hanno rapporti politici o commerciali con lo stato di Israele.
Il mondo della scuola ha risposto alla chiamata allo sciopero per la Palestina con un’ampia e motivata partecipazione e con diversi interventi di dirigenti scolastici, di insegnanti e di studenti di tutte le età durante tutta la mattinata.
Alle voci dei componenti del comitato si sono unite quelle di diversi cittadini che hanno condiviso in piazza le proprie idee, la propria visione e il proprio vissuto sul genocidio perpetrato specialmente sugli abitanti della striscia di Gaza, con quasi 80 mila morti di cui circa 20 mila bambini. L’azione israeliana continua a generare inoltre migliaia di profughi e feriti in una situazione in cui la distruzione caratterizza la quasi totalità delle infrastrutture esistenti a Gaza. Nel silenzio del governo Italiano, dell’Unione Europea e di gran parte della comunità internazionale, migliaia di persone a Gaza soffrono ogni giorno la fame e gli stenti, oltre a subire bombardamenti indiscriminati e, da pochi giorni, anche l’attacco di terra con carri armati israeliani.
Il Comitato e la piazza si sono uniti inoltre nell’appoggio all’iniziativa umanitaria della Global Sumud Flotilla, composta da circa 50 imbarcazioni che in questo momento stanno cercando di portare cibo ed altri beni di prima necessità a Gaza, in maniera pacifica e legale, ma che si vedono sotto attacco da droni israeliani ed americani in acque internazionali, nel silenzio complice delle istituzioni che dovrebbero difendere i propri cittadini impegnati in azioni umanitarie. Allo stesso modo tutta la piazza ha richiesto lo stop agli armamenti e il ripudio della guerra e delle soluzioni militari.



