Giornata del Patrimonio, un tuffo nella storia architettonica dell’Ennese

di Giacomo Lisacchi

E’ stata un’iniziativa di grande partecipazione e coinvolgimento quella promossa dall’Archivio di Stato, diretto da Giuliana Maria Ferrara, per la Giornata Europea del Patrimonio, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, alla quale l’Archivio di Stato ennese, anche per questa edizione, ha aderito con un ricco programma di appuntamenti rivolti a un pubblico di tutte le età.

Il tema

Il tema di quest’anno, “Architetture: l’arte di costruire”, altro non è che un invito a esplorare il ricco e variegato paesaggio architettonico che ci circonda ma anche il grande patrimonio documentale, fatto “di progetti edilizi, planimetrie, disegni tecnici e relazioni d’epoca, che raccontano l’evoluzione del costruito della città e del territorio circostante”. Non solo. Si è potuta ammirare anche una mostra di pittura a cura dell’Associazione Libri & Altrove. Nel corso dell’iniziativa, e in occasione del BiblioPride 2025, si è tenuto anche un evento speciale, da parte degli architetti Giovanni Contino e Roberta Russo, sul monastero dei Benedettini, complesso monumentale fatiscente e abbandonato da decenni, che grazie all’impegno dello stesso architetto Contino, nelle vesti di assessore, è attualmente oggetto di restauro.

La storia del convento

Il Convento risale al 1300, ma nel XVII secolo ospitò le suore benedettine che trascorrevano la vita in preghiera, dedicandosi anche all’arte del ricamo. Nel 1893, come ha spiegato l’arch. Russo, con la soppressione dei monasteri, sia il Comune che la Provincia rinunciarono alla cessione dell’edificio a favore dell’amministrazione militare. Cessato l’uso da parte dell’amministrazione militare, a causa di un equivoco, le chiavi furono consegnate, anziché al funzionario del demanio, al presidente della locale Congregazione della Carità, che affittò lo stabile per proprio conto. Nel 1939 il Ministero autorizzò la stipulazione dell’atto di retrocessione dello stabile a favore del Comune, ma all’atto di trascrizione della voltura catastale, l’immobile veniva accatastato all’Eca, al posto del Comune. Questo equivoco generò confusione e solo nel maggio del 2000, con la sentenza di I° grado e con la successiva sentenza di II° grado, i giudici hanno riconosciuto il Comune come legittimo proprietario dell’edificio. Contino ha descritto minuziosamente tutte le attuali fasi in corso del restauro, in considerazione anche del fatto che il complesso, nel corso dei secoli, ha subito varie ristrutturazioni, modifiche e ampliamenti e non sempre le soluzioni adottate sono risultate appropriate al contesto.

L’appello

Nell’occasione non è mancato l’appello della direttrice Ferrara che ha detto: “Questo Archivio è relegato in un luogo periferico del territorio ennese. Quando facciamo le aperture straordinarie possiamo solo far vedere i 5000 volumi di notarile che sono nel deposito di primo piano. Forse è giunto il momento che un istituto di cultura del Ministero torni in centro, presso il Monastero dei Benedettini, e possa essere fruito a 360 gradi da tutti”.