Gli appetiti sugli appalti dell’Asp del sistema Cuffaro: “Noi abbiamo la Golden share su Enna”

Il sistema Cuffaro, svelato dalla Procura di Palermo, avrebbe allungato le sue mani su Enna. Nell’inchiesta per la corruzione e gli appalti truccati nella sanità, coordinata dai pm del capoluogo siciliano, per cui ci sono 18 indagati, che rischiano l’arresto, emergono altri particolari che interessano da vicino la città di Enna.

Cuffaro: “Se mi danno Enna manderò Zappia”

Secondo i magistrati, il leader della Dc, Totò Cuffaro, avrebbe avuto una certa influenza nella scelta del manager dell’Asp di Enna. “Se mi danno Enna che manderò Zappia a Enna” avrebbe detto l’ex presidente della Regione al capogruppo della Dc, Carmelo Pace. Ed in effetti così è stato anche se nel procedimento della Procura di Palermo l’attuale direttore generale dell’Asp di Enna non è indagato.

Gli appalti

Cuffaro, da quanto svelato nell’indagine, condotta dai carabinieri del Ros, avrebbe pressato ed ottenuto dall’Asp di Siracusa, per via della sua vicinanza al direttore generale, Alessandro Caltagirone, autosospesosi nelle ore scorse dalla sua carica, l’appalto per un’azienda amica, la Dusmann, che, però, ha ribadito la sua estraneità ai fatti.

La Golden share su Enna

In una conversazione, l’ex presidente della Regione avrebbe ammesso il suo interesse anche per Enna. “Io mi sto muovendo con insistenza anche su Siracusa per…per voiadesso vedrò Caltagirone stringendolo più pesantemente…e poi con calma ragioniamo su due strutture dove noi abbiamo la golden share come si dice di solito…Villa Sofia e Enna..”

E insistendo nel suo ragionamento, avrebbe stilato il piano: “Cominciate a pensare cosa possiamo fare su queste due strutture che rispondono a noi