La maestra xibetana con il dono della pittura

Docente di scuola dell’infanzia, ma con una forte passione per la pittura. Fabiola Leonte, 47 anni, xibetana, sposata e mamma di due figli, oltre ad avere un ruolo di educatrice in ambito scolastico, da diversi anni mette in pratica, oseremo dire, un dono di natura, ovvero l’arte pittorica, espressione dell’anima. Olio su tela è la tecnica che accompagna, quasi sempre, i suoi lavori. Una tecnica, definita affascinante e classica.

I volgi femminili nelle sue opere

Per Fabiola è lo stile preferito, ma di tanto in tanto usa anche la tecnica mista. Nei dipinti mette in risalto, spesso, volti femminili. ”Sono attratta-ci spiega- dalla delicatezza del gentil sesso, da quei volti angelici delle donne”. Una passione, quella della pittura, che Fabiola coltiva da piccola, ma che adesso mette in pratica anche a scuola. “Ai miei alunni racconto storie tramite immagini che presento loro con il teatrino “Kamishibai”, antica forma di narrazione giapponese, che significa teatro di carta. E’ qualcosa che mi affascina molto”.

Sono circa 40 le pitture che Fabiola ha realizzato nell’arco degli anni e con “L’incanto velato della bellezza”, lo scorso mese di settembre, ha vinto il “Premio Paolo Vetri 2025”. “Il mio talento-tiene a precisare l’artista xibetana- si è raffinato a seguito di un corso di pittura, tenutosi a Enna, diretto dal professore Pippo Lombardo”. Lo scorso anno, Fabiola partecipa, a Calascibetta, ad una estemporanea di pittura. Il professore Lombardo, in veste di giudice, viene colpito positivamente dalla sua opera e la invita a partecipare al corso di pittura da lui gestito. “Quel corso-dice Fabiola Leonte- mi ha permesso di acquisire alcune tecniche che mi mancavano”.

Una mostra nel mirino

Attratta dalla pittura, ma l’idea di presentare tutti i suoi lavori al pubblico, non l’ha mai avuta. “Non ho mai pensato a una Mostra – spiega Fabiola- perché non mi sono mai reputata un’artista, ma solamente un’amante dell’arte e della pittura. Chissà in futuro. Per il momento- continua- penso solamente a godermi, durante i lavori, quegli attimi stupendi, perché la pittura fa bene sia alla mente sia all’anima. E’ come una nascita, un parto. Tu inizi a mettere in pratica il lavoro e, poco alla volta, dai vita all’opera”.