Prostituzione ad Enna: 2 arresti, tariffa base 100 €

Sono stati tratti in arresto questa mattina Michele Petrina, leonfortese, del 1963; e Tiziana Grasso, catanese del 1967, con precedenti specifici.

Entrambi sono indagati per il reato di sfruttamento e favoreggiamento in concorso della prostituzione e tentata estorsione ed, il solo Petrina, per avere tentato di avviare altre “case d’appuntamento” ad Enna, impiegando prostitute provenienti da vari centri della Sicilia. Questi i capi d’imputazione contestati nella ordinanza del GIP del tribunale di Enna con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per i due, a seguito delle indagini svolte dalla squadra mobile della questura di enna e coordinate dalla locale procura della repubblica.

Sin dal maggio del 2009, gli agenti operanti avviavano una serie di servizi di osservazione nei pressi di un condominio di Enna bassa, dove era stato notato, con una certa regolarità ed in fasce orarie sempre coincidenti, un andirivieni di uomini che apparivano, agli occhi degli operanti, spaesati. Tali personaggi, infatti, giungevano in prossimità del palazzo ove era operativa la “casa d’appuntamento” mentre parlavano al telefono cellulare, come se alcuno stesse fornendo loro indicazioni per raggiungere un determinato obiettivo.

Dopo essere acceduti all’immobile gli stessi uscivano trascorsi alcuni minuti.

Sempre durante tali servizi di osservazione venivano notati giungere ed allontanarsi dal medesimo luogo ed in determinate fasce orarie, comprese tra le 10.00 e le successive 17.00, due donne – delle quali una di circa 30 anni e l’altra più matura – accompagnate da un uomo.

Venivano allora predisposti ulteriori servizi, anche di natura tecnica, a seguito dei quali si appurava che, tramite un numero pubblicato su un quotidiano, i “clienti” contattavano una donna che si presentava come “melissa”, “… meravigliosa italiana 28enne, solo facoltosi maturi … ” la quale, dietro pagamento di una somma di denaro, forniva prestazioni sessuali; tariffa base richiesta 100,00 €.
Le indagini svolte consentivano di acquisire elementi in ordine ai quali si accertava che la donna più giovane si prostituiva, mentre l’altra, ossia Tiziana Grasso fungeva da “centralinista”, tenendo i contatti con i clienti, stabilendo tariffe e modalità delle prestazioni, fornendo indicazioni su come giungere a destinazione.

Il Petrina, invece, forniva “supporto logistico” – prendeva ed accompagnava le donne, provvedeva alle varie necessità – e “protezione”.

Tra i reati contestati ai due vi è anche un tentativo di estorsione ai danni di un cliente che, avendo pattuito una prestazione al “prezzo” di 200,00 €, provava a corrispondere solamente la somma di 50,00 €, al che lo stesso, senza “potere consumare” veniva allontanato, successivamente contattato telefonicamente e minacciato; se infatti il “vizioso” malcapitato non avesse corrisposto la somma di 200,00 € avrebbero portato a conoscenza dei fatti la moglie.

Lo stesso Petrina, inoltre, era particolarmente attivo nell’avere contatti con prostitute di altre città siciliane allo scopo di avviare nuove case d’appuntamento ad Enna, per le quali era già in contatto con i proprietari degli immobili da affittare.

Dalle indagini emergeva, altresì, come tali soggetti prediligessero la “piazza” ennese, particolarmente tranquilla, dove le prestazioni erano sicure ed i prezzi alti e pertanto per loro vantaggiosi.

In altre città, infatti, per le stesse “performance” occorreva, a causa della concorrenza spietata, abbassare il prezzo fino a poche decine di euro, per non perdere i clienti.