ASI Enna: “Cicero pro domo Arnonis”

Ad Enna, unico capoluogo di provincia siciliano a fine maggio si vota per il rinnovo del Consiglio comunale e del Sindaco. La campagna elettorale è già abbastanza arroventata, mentre il centro destra, ad oggi, tiene riunioni fiume senza approdare a nessuna candidatura, nel versante centro sinistra la guerra è totale, da una parte il Sindaco uscente Rino Agnello, appoggiato dall’on.Elio Galvagno, deputato regionale del PD, e dall’altra parte il sen.Crisafulli, primo eletto alle primarie di domenica scorsa per la poltrona a primo cittadino. In questo contesto una variabile, forse non prevista, il Consigliere comunale Peppe Arnone di Agrigento, che è venuto sino ad Enna per manifestare la sua contrarietà alla candidatura del sen.Crisafulli. Ma cosa viene a fare ad Enna, si chiedono in molti, Peppe Arnone?. Abbiamo scoperto, come pubblicato dal giornale online grandangolo-online.it di Agrigento, che il Consigliere comunale ha avuto un incarico presso l’ASI di Enna, che ha pubblicato il seguente articolo, gentilmente autorizzati a riportarne i contenuti:

“Ma guarda tu cosa può capitare ad un cassazionista! Uno che sta tranquillo (si fa per dire: un cassazionista, in genere, se gli piombano addosso condanne penali e querele, e denunzie e rinvii a giudizio gli ballano attorno, tanto tranquillo non sta, ma ci sono cassazionisti e cassazionisti) a casa sua e smentisce pure voci di incarichi e consulenze che gli sarebbero stati conferiti, incarichi che mai gli è passato per la testa di richiedere, dato che “svolge felicemente e con soddisfazione l’attività di legale e non ha mai chiesto a chicchessia di essere collocato etc . etc.”. Ed ha pure querelato quel ficcanaso di Castaldo che aveva scritto su Grandangolo che aveva chiesto un incarico a Lombardo, ottenendolo all’AsI di Enna. Ed invece un cassazionista lo vanno a scovare anche se se ne sta schivo, ritroso e riservato per i fatti suoi e gli appioppano a sua insaputa l’incarico di componente di un “Comitato di garanti” per le procedure di responsabilità dirigenziale, niente meno che alla Asi di Enna (guarda caso, dove Castaldo aveva “inventato”, avesse ottenuto un incarico!).
Dalla lettura della delibera del commissario “con i poteri del C.D. (nominato da Lombardo/Venturi) risulta che sarebbe stato prodotto un curriculum del Nostro che attesterebbe una sua specializzazione in reati contro la Pubblica Amministrazione e non “nei settori dell’organizzazione amministrativa e del lavoro” come prescritto per gli aspiranti (e, quindi anche per quelli che, non essendo aspiranti perché felicemente esercenti la professione etc. saranno solo “aspirati”). Questo significa che questi rompiscatole che turbano la serena tranquillità dei cassazionisti si sono procurati di soppiatto il curriculum del cassazionista che più cassazionista non si può; anche ciò a sua insaputa. Questo commissario straordinario, geom. Alfonso Cicero (così è sottoscritto in delibera) deve essere stato nominato da Lombardo/Venturi ed aver occupato il seggiolone all’Asi con un’idea fissa, come finora accadeva solo ai presidenti delle società calcistiche, che accettavano la carica con in testa un’idea fissa: procurarsi un famoso calciatore, una “punta”, un portiere etc. Cicero, (i nomi significano qualcosa!) avrà avuto invece l’idea fissa di procurarsi Giuseppe Arnone, di cui gli sarà giunta alle orecchie la fama.
“Cicero pro domo sua” e per la sua casa, la sua Asi voleva Arnone, a costo di disturbarlo nel suo felice lavoro e di distrarlo dalla cura dei processi a carico che numerosi lo assediano.Certamente, però, visto che l’incontentabile Cicero vuole il meglio del meglio per la valutazione delle dirigenze dell’Asi Enna e che era pure disposto a farsi da sé o far fare a qualcuno il curriculum del meglio cassazionista esistente, non potendosi dire sulla piazza, sulle piazze vicine, poteva scegliere referenze su una specializzazione più pertinente. Così il dirigente generale Mario Alloro, che ha espresso parere contrario alla nomina (ignorando, evidentemente, le virtù del Nostro) avrebbe dovuto starsene zitto e buono. L’ignoto estensore del curriculum del Nostro (che, ovviamente, non ne sapeva niente) gli attribuì una “specializzazione relativamente ai reati contro la Pubblica Amministrazione”. Quei reati che Arnone attribuisce agli altri.
Ché se, invece, avesse considerato quelli che sempre più spesso vengono attribuiti a lui, e per i quali era pure stato condannato, avrebbe sicuramente menzionato i reati contro l’onore e la reputazione, nonché contro l’amministrazione della giustizia (calunnia). Errore dovuto, probabilmente alla fretta ed all’ansia per non farsi “sfuggire” un così prestigioso collaboratore. Altrimenti avrebbe potuto (e dovuto) dare atto di una specializzazione ed una particolarissima esperienza proprio nei settori del lavoro per i “controlli interni diretti alla valutazione della dirigenza”, di cui il Nostro ha dato prova per anni nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Agrigento. Avrebbe potuto procurarsi, il bravo Cicero, così impegnato “pro domo Arnonis”, pacchi di interrogazioni (pseudo-interrogazioni) lettere, manifesti, tali da documentare un genuino, inconfondibile “metodo Arnone”, fatto di minacce, ingiurie, intimazioni di sfratto dagli Uffici entro termini perentorii sotto pena di denunzie, manifesti sbeffeggianti, minacce di arresti, di sequestri di beni diretti contro i dirigenti “nemici”. Per gli “amici” esaltazioni e, ovviamente, posti vuoti e da vuotare da poter occupare.
Più specifica di così la competenza e l’esperienza in materia di valutazioni del lavoro di dirigenza non potrebbe essere. Ma, dato che ad Arnone di quell’incarico non importa niente, a lui, in altre faccende più o meno felicemente affaccendato e soddisfatto, poco importerà dell’imprecisione e dell’incompletezza di quel curriculum redatto non da lui ma da chi sa chi. Certo ci rimane una grande curiosità, anzi, un certo sconcerto. Eravamo convinti che anche ad Enna gli incarichi si andassero a chiedere. A chiederli a chi li conferisce ed a chi conferisce il potere di conferirli. E’ stato proprio Arnone a pubblicare le gustose intercettazioni di un discorso a base di richieste di conferimento di appalti. Per gli incarichi, le consulenze etc., lo stile non deve essere molto diverso.
E non deve essere diverso, che so, a Palermo e altrove. Mutatis mutandis, ovviamente. Adesso si vedrà, pubblicata da Grandangolo addirittura la delibera di conferimento, come la metterà Arnone con la querela a Castaldo. Con una certa ingenuità, la stessa che ci fa ipotizzare che, per carità, lui di quell’incarico all’Asi (ed addirittura della delibera di conferimento del 26 febbraio) non ne sapesse niente, dovremmo ritenere che ora dichiari di non accettare quell’incarico, addirittura “giudizialmente rinnegato” e che ritiri la querela con mille scuse a Castaldo. Ingenuità, sia pure. Ma quando si nasce ingenui…
Chi, però è meno ingenuo di noi ci fa notare che, in realtà, quella querela era tutto fumo e che girava intorno al fatto riferito da Castaldo impennandosi sui particolari e non dicendo una parola sul fatto, sull’incarico che già gli era stato conferito. E quelli ancora meno ingenui, ci assicurano che quella querela, anziché uno dei soliti sfoghi contro il bravo direttore di Grandangolo, era un contorto espediente per tenere ancora per un pò nell’ombra quella fortunosa nomina, alla quale, ci assicurano, il Nostro ci tiene, eccome, sapendo che se occhi indiscreti fossero andati a ficcarci uno sguardo, qualcuno dei controlli che ancora possono funzionare per gli atti del sottogoverno di consulentopoli e dintorni, avrebbe potuto mandare a monte l’affare. Anzi, come dice Arnone “l’affaire”. Con grande raffinatezza.
Ulpiano
Sul sito www.grandangolo-online.it può essere scaricata la delibera dell’ASI di Enna
http://www.grandangolo-online.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4823:cicero-pro-domo-arnonis&catid=35:agrigento-e-provincia&Itemid=53