Assoutenti Enna. Rifiuti: Bizantinismo inutile e gattopardiana liquidazione di SiciliAmbiente
Enna-Provincia - 24/04/2010
Enna. Il delegato provinciale di Assoutenti, Pippo Bruno, a poche ore dalla decisione di mettere in liquidazione SiciliAmbiente, la società ennese che gestisce i rifiuti in provincia di Enna, lancia –per l’ennesima volta- uno spietato attacco alla “gestione” politica:
“Siamo alle solite barzellette, ancora una volta si cerca di prendere in giro i cittadini. Leggi dello Stato italiano, alla mano, sanciscono che un amministratore che porta una società in liquidazione non può esserne commissario liquidatore. Oltre alle leggi dello Stato italiano, qualcuno vive nella libera repubblica di Enna, vi sono esempi di come vanno le cose: fallimento Parmalat, il presidente Calisto Tanzi viene estromesso e viene nominato un commissario liquidatore Enrico Bondi che ha risanato in parte la situazione; altro caso la Cirio di Sergio Cragnotti ecc. ecc. . In tutti i casi i precedenti amministratori sono stati estromessi, nella libera repubblica di Enna, tutto al contrario con una classe politica non curante e poca attenta in una gestione forse consociativa che lascia dubbi e punti interrogativi. I cittadini hanno bisogno di chiarezza e trasparenza ed ecco perché Assoutenti, di fronte alle decisione di porre in liquidazione SiciliAmbiente, emersa nell’ultima riunione dell’ATO EN1 ma già auspicata dalla sentenza del CGA Sicilia n. 48/09, afferma che si è perso oltre un anno di tempo aggravando ed appesantendo un problema che necessitava di iniziative serie e coraggiose, ma qualcuno sulle poltrone ha spalmato una buona dose di attack e, quindi, non vuole mollare la presa. La politica, purtroppo, rappresentata dai Sindaci presenti è rimasta silenziosa in attesa che tutto passi non rendendosi conto che loro sono chiamati a decidere nell’interesse dei cittadini conformemente alle leggi dello Stato italiano che rappresentano. Assoutenti che ormai da oltre un lustro segue la vicenda in difesa dei cittadini esprime le proprie perplessità di fronte al susseguirsi di fatti ed episodi che non mirano a risolvere il problema ma a mantenere lo “status quo” in quella logica tutta gattopardiana cambiare per non cambiare. I cittadini sono stanchi, la politica deve dare risposte e non continuare con bizantinismi inutili. I Sindaci devono attivarsi con ordinanze urgenti e contingibili per affrontare una situazione che dimostra le sue carenze ogni giorno di più in attesa di applicare la legge di riordino approvata dall’assemblea regionale che da facoltà al primo cittadino di rescindere un contratto di fronte alle inadempienze della società appaltatrice del servizio. Sicilia Ambiente ha dimostrato di non essere in grado di svolgere il servizio in modo ottimale a causa di una classe dirigente succedutasi che forse sa fare politica ma certo non ha capacità gestionali d’impresa che è altra cosa”.