Rifiuti Enna: Assoutenti rende pubblica relazione sen.Pecorella
Enna-Provincia - 15/10/2010
Enna. Pippo Bruno, delegato provinciale di Assoutenti, ritorna sulla problematica dei rifiuti in provincia di Enna: “Con la pubblicazione della relazione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti in Sicilia presieduta dal sen. Pecorella emerge, ancora una volta, tutto ciò che Assoutenti ha detto in questi ultimi anni. Riportiamo alcuni stralci che debbono far riflettere politici, amministratori e cittadini a volte titubanti.
– Anche nella provincia di Enna si ripropongono le problematiche tipiche di tutte le province siciliane: deficit finanziario dell’ATO; assunzioni clientelari ed esorbitanti all’interno delle società d’ambito;eccessiva lievitazione delle tariffe del servizio di igiene urbana, senza alcun miglioramento del servizio medesimo; tentativi di inserimento della criminalità organizzata nella gestione del ciclo dei rifiuti”.
Tutto ciò premesso, ma è opportuno approfondire il corpo della relazione che meriterebbe l’intera pubblicazione per capire ciò che è avvenuto ad Enna sul problema rifiuti.
“…..Una concausa è certamente rappresentata dalle assunzioni eccessive di personale: nel 2004, allorquando l’ATO è divenuto operativo, sono state assunte centouno persone.
Proprio in relazione a questa abnorme assunzione di personale, sono state avviate indagini di polizia giudiziaria che hanno consentito l’emissione di un provvedimento di rinvio a giudizio (emesso dal Gip del tribunale di Enna il 15 luglio 2009) nei confronti di alcuni componenti del consiglio di amministrazione dell’ATO, i quali avrebbero proceduto ad «assunzioni del tutto sovrabbondanti per ragioni di clientela creando un danno patrimoniale per l’ente e per gli utenti finali del servizio in relazione alla maggiorazione dei costi destinati a far lievitare la tariffa……. La società Sicilia Ambiente (che prima dell’affidamento del servizio da parte dell’ATO effettuava per conto della provincia e di un comune il servizio di raccolta differenziata) nel 2005 aveva acquisito il ramo d’azienda relativo alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti dell’Altecoen spa, unitamente ai centosettantacinque dipendenti già impiegati presso quest’ultima società, al prezzo di 350.000 euro.
I dipendenti complessivamente occupati presso la Sicilia Ambiente a quella data erano dunque trecentoquarantatré.
Nell’anno 2006, dopo la sottoscrizione della convenzione, il numero dei dipendenti lievitava a settecentoquarantacinque unità…… Ebbene, con riferimento alla Sicilia Ambiente spa vi sono due aspetti da sottolineare.
In primo luogo, il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana, in accoglimento dell’appello promosso dalla Assoutenti (un’associazione di cittadini), ha annullato: la deliberazione dell’assemblea ordinaria dei soci di Enna Euno spa dell’11 dicembre 2006, recante l’approvazione della tariffa di igiene ambientale per gli anni 2006 e 2007;….. Altro aspetto certamente di rilievo è quello che concerne l’acquisizione da parte della Sicilia Ambiente spa (che all’epoca contava settantacinque dipendenti) del ramo d’azienda dell’Altecoen.
Ebbene, amministratore delegato dell’Altecoen fino all’anno 2004 era stato Gulino Francesco, già presidente dell’Assindustria di Enna, il quale è stato arrestato nel 2005 su richiesta della procura distrettuale antimafia presso il tribunale di Messina per concorso esterno in associazione mafiosa finalizzata principalmente ad acquisire il controllo di attività economiche, concessioni, appalti e servizi in materia ambientale ed in particolare nella raccolta e gestione dei rifiuti.
Si tratta di una società che è stata capace di aggiudicarsi gli appalti relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani in differenti ambiti territoriali (Messina, Enna e Caltanissetta), evidentemente infiltrata dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, come verificato nel corso di indagini giudiziarie.
Quanto poi al sistema di gestione dei rifiuti, in sostanza i rifiuti vengono conferiti nella discarica di Cozzo Vuturo, rispetto alla quale non si è riusciti ad avere notizie certe in merito alla capacità residua…… Anche in questo caso ci si ritrova di fronte ad un sistema di smaltimento dei rifiuti basato esclusivamente sul conferimento in discarica. In più, anche nella provincia di Enna si riscontra il problema relativo all’indebitamento della società d’ambito, al problema delle assunzioni, dei costi eccessivi del servizio, alla prossima saturazione della discarica fino ad oggi utilizzata, e alla bassissima percentuale di raccolta differenziata”.
Relativamente alla terza parte: infiltrazione della criminalà organizzata nel settore rifiuti,la commissione trae le sue conclusioni.
“….. A parere di questa Commissione è già significativa ed emblematica la vicenda relativa a Sicilia Ambiente spa che, da un lato, ha acquistato un ramo d’azienda dell’Altecoen, poi ha ottenuto illegittimamente l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti nell’ATO EnnaEuno prescindendo da qualsiasi gara. A seguito dell’affidamento sono aumentate le assunzioni all’interno della società di oltre il doppio dei dipendenti e successivamente la procura della Repubblica ha aperto un procedimento penale a carico degli amministratori.
Non può essere considerato privo di significato il dato allarmante, a parere della Commissione, per il quale la Sicilia Ambiente spa non solo aveva ottenuto illegittimamente l’affidamento in house del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, ma aveva acquisito un ramo di azienda dell’Altecoen, società nota per le infiltrazioni mafiose accertate nel corso di indagini giudiziarie e che era riuscita anche ad inserirsi, attraverso la copertura di altre società, nel grosso affare dei termovalorizzatori che avrebbero dovuto essere realizzati in Sicilia.
All’acquisizione del ramo d’azienda è seguita poi un’imponente assunzione di dipendenti.
Ebbene, se anche le indagini giudiziarie hanno riguardato esclusivamente gli aspetti clientelari delle assunzioni, è indubbio che nella vicenda in oggetto possa essersi inserita la criminalità organizzata”.
Conclude Pippo Bruno: “Dalla lettura della relazione della commissione parlamentare emerge che quanto affermato dalla nostra associazione in questi anni non era frutto di fantasia. Da ciò la necessità di una inversione di rotta, come abbiamo sempre auspicato,se si vuole raggiungere gli obiettivi della legge “RONCHI” per ottenere efficienza, efficacia ed economicità, unitamente alla raccolta differenziata ed alle aliquote previste dalla stessa legge, mentre purtroppo in provincia siamo fermi ad un misero 3% non certo per incapacità ma per volontà di scaricare tutto nella discarica di ‘Cozzo Vuturo’”.