Unione Studenti Enna, ribatte alla preannunciata querela della Fondazione Kore

Enna. Ieri con una nota ufficiale della Fondazione Kore: “Con riferimento a dichiarazioni apparse sulla stampa ed attribuite alla organizzazione “Unione degli Studenti”, secondo cui la Provincia regionale di Enna “regala 700.000 euro all’anno alla Fondazione Kore”, precisava che la Fondazione Kore non riceve dalla Provincia neppure un euro e non lo hai mai ricevuto neppure in passato. Pertanto, in assenza di immediate scuse da parte della predetta “Unione degli Studenti”, che dovranno essere rese con la stessa pubblicità della calunnia già diffusa, è stato dato mandato ai legali della Fondazione di sporgere querela e di richiedere ai responsabili della calunnia stessa un adeguato risarcimento danni in sede civile. Il risarcimento, come per gli altri casi di diffamazione nei confronti della Fondazione e dell’Università Kore, sarà utilizzato per borse di studio in favore degli studenti”.

Questa la risposta dell’Unione degli Studenti di Enna alla richiesta di scuse da parte del rappresentante della Fondazione

“Apprendiamo dalla stampa che la Fondazione Kore intende querelare l’Unione degli Studenti qualora non vengano presentate pubbliche scuse relativamente alla nostra nota del 14/10/2010 nella quale si prendeva posizione sul rischio di dismissione del Liceo Linguistico “A. Lincoln” di Enna. Chiariamo immediatamente che se qualcuno pensa di zittire la libera voce degli studenti con minacce di questo tipo si sbaglia di grosso. Nella nota stampa, infatti, si sollecitava la Provincia Regionale di Enna a trovare le risorse indispensabili al mantenimento della scuola mettendo mano a tutte quelle spese che, a nostro avviso, costituiscono solo uno spreco. La notizia che la Provincia Regionale di Enna finanzi l’Università Kore l’abbiamo ricavata dalla rivista settimanale “Centonove” che, nel n. 13 del 02/04/2010, in un lungo articolo intitolato “I figli so pezzi e Kore” la giornalista A. Amico, oltre a denunciare il sistema delle assunzioni dell’Università ennese, informava che «La Kore […] pur essendo “privata”, di fatto va avanti con finanziamenti pubblici: circa 3 milioni di euro l’anno, li scuce la Regione siciliana […]. Altri 700 mila euro, alla Università “privata” ennese, li sgancia la Provincia (e 100 mila il Comune di Enna)». Questi dati negli ultimi otto mesi non sono mai stati smentiti, né dalla Regione Siciliana, né dalla Provincia Regionale di Enna, né dal Comune di Enna né tantomeno dalla Kore che, stranamente, interviene solo adesso. Ad ogni modo, come si vede, se questa notizia fosse priva di fondamento, la Fondazione dovrebbe preoccuparsi di querelare altri, non certo noi studenti. Qualora, comunque, volesse continuare a lanciare arrogantemente minacce che non fanno paura a nessuno, faremo nelle sedi appropriate la contabilità sulla provenienza dei finanziamenti a quello che per noi resta un “laureificio”.

 

n.d.r.: La (collega) Alida Amico, che non mette mai piede nella provincia di Enna, usa il telefono, si è sempre servita – per le notizie che poi pubblica – di informatori o talpe (?) che sanno solo “sputare nel piatto dove hanno sempre mangiato e addirittura dove qualcuno continua ancora a mangiare, personaggi per buona parte noti ( secondo dicerie locali)” sono sempre solo ed esclusivamente (le notizie, se così si possono definire) scandalistiche nei riguardi di coloro che vogliono prenderle in quel senso (cioè: scandalistiche) chi ormai conosce come lavora la (collega) Alida Amico, non si fa più meraviglia, non suscita la minima attenzione. Una cosa è certa e la dimostrazione è stata l’uso che si è fatto di quell’articolo sia da parte di un candidato a Sindaco nelle ultime elezioni comunali ennesi, sia degli studenti di una parte della sinistra che hanno distribuito fotocopie e tramite internet pubblicizzato al massimo l’articolo in questione, pieno di riferimenti cui è difficile dare una definizione … Anche la testata di ViviEnna è stata menzionata dalla (collega) Alida Amico: non merita – per quanto scritto – nemmeno una querela o segnalazione all’ordine dei Giornalisti: ci risulta essere squalificata in tutto l’ambiente ennese per il suo modo di riportare le notizie, inutile perdere tempo con denunce.  

Per ultimo come mai il giornale dove scrive la giornalista Alida Amico non pubblica mai di disservizi di qualche Ente: il motivo – che conoscono tutti – e che riproponiamo: “Curano quotidianamente, a pagamento, la rassegna stampa”.