A Pergusa la consulta regionale delle aggregazioni laicali (CRAL)
Enna-city - 15/12/2010
Enna. Il Segretario generale della CRAL, Avv. Alfio Di Pietro, ha aperto i lavori della Consulta regionale dell’associazionismo di ispirazione cristiana, convocata a Pergusa presso l’Oasi Francescana di Pergusa per l’annuale Assemblea di fine anno, con al centro i temi della situazione sociale della Sicilia e i conseguenti impegni dei cattolici.
Il saluto dell’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina, delegato CEsi per il laicato, è stato portato da mons. Salvatore Fragapane, assistente dell’Ufficio regionale e quello dell’arcivescovo Mons.Michele Pennisi, dal vicario della diocesi di Piazza Armerina.
L’incontro della massima assise delle aggregazioni ecclesiali della Sicilia si è svolta a poca distanza dagli eventi, che hanno caratterizzato l’attenzione della Chiesa Italiana ai problemi del Sud, con gli interventi ed i documenti della CEI, della CEsi, con gli scritti di mons.Giacomo Bregantini.
Alla consulta del laicato non è mancato l’eco propositivo della Settimana Sociale dei Cattolici di Reggio Calabria, unitamente alle preoccupazioni espresse dal Forum delle persone e delle Associazioni di ispirazione cristiana del mondo del lavoro nelle capitali delle regioni meridionali.
Non senza significato, in tale quadro di allarmi, preoccupazioni e richiami, la prima visita di Benedetto XVI a Palermo, e l’elevazione alla porpora cardinalizia di Sua Em.za Paolo Romeo, arcivescovo metropolita della Sicilia.
All’assemblea di Pergusa l’Avv.Di Pietro, ha voluto richiamare, l’apprezzamento e la gratitudine delle Associazioni cattoliche e dei cittadini dell’Isola per il paterno fiducioso messaggio del sommo Pontefice, indirizzato da Palermo alla Sicilia ed ha sottolineato le parole rivolte nella recente occasione ai laici impegnati nell’associazionismo, quasi a segnare, con il suo invito, una rinnovata fiducia per una partecipazione attiva e responsabile alla testimonianza evangelica.
Una doverosa presenza nella storia del proprio tempo e nel territorio in cui ci si trovano ad operare, nelle istituzioni, nella continuità di una fede radicata nel popolo e vissuta dagli spiriti eletti, che vi hanno abitato e vi hanno operato con abnegazione e iniziative di pensiero, di carità, di giustizia.
“La Sicilia, ha affermato Benedetto XVI nella citata occasione, è stata ed è terra di santi, appartenenti ad ogni condizione di vita, che hanno vissuto il Vangelo con semplicità e integrità.” Ed ha continuato: “A voi, fedeli laici, ripeto, non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana, soprattutto in quelle difficili. La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra”. “La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che avanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare”.
E dalle parole del Santo Padre, nel dibattito, che è seguito alla relazione dell’Avv.Di Pietro, si è sviluppata nelle chiese locali della Sicilia una intensa progettualità, fondata sulla speranza dei siciliani nelle proprie forze, associazioni, risorse.
Sono nate proposte e iniziative culturali, religiose, sociali, in molte Parrocchie (citata la S.Eugenio di Palermo), come nei Movimenti e nei Gruppi ecclesiali, convergenti ed all’insegna della solidarietà con le presenti e nuove povertà, con la disoccupazione, con i tanti casi di disagio economico delle famiglie. Mentre si stanno mobilitando energie e servizi, (intervento di A. Manno e L.Bisso), per dare centralità alla formazione dei giovani, per stimolare interventi per l’occupazione dei lavoratori, per incentivare la cooperazione, per la mobilitazione di tutte le risorse, le intelligenze, le esperienze, le nuove tecnologie, i capitali umani e ambientali, per nuove imprese mosse dalle necessità dello sviluppo sostenibile.
Questa consapevolezza è stata avvertita come un dovere etico-civile e religioso da parte della comunità dei fedeli, che pertanto non può risparmiare talenti e carismi, operatori sociali, servizi ed istituzioni a favore delle persone disoccupate, delle loro famiglie, per ridare le ali del futuro ai giovani tentati ad abbandonare l’Isola, per concorrere, assieme, senza reticenze e steccati, senza egoismi e riserve,alla accoglienza ed alla integrazione degli immigrati, ed al loro convergere al bene comune.
Agli interventi dei sacerdoti presenti in rappresentanza dell’Arcivescovo Salvatore Gristina, di Sua Ecc.za Pennisi, dell’assistente Fragapane, dal vicario della diocesi di piazza Armerina, dai Francescani che hanno ospitato l’Assemblea della CRAL, si sono unite le voci di Silvano Pintus, che ha presieduto i lavori, dei dirigenti dell’Azione Cattolica, della Fuci, di Presenza del Vangelo, del Movimento Cristiano dei Lavoratori (A.Manno ), Ferdinando Russo), dell’ERRIPA (Ninni Guccione), dei Focolari, (Mimmo De Luca), dell’Istituzione Teresiana (Vita Orlando), del Terzo settore, (Di Stefano ), dell’Istituzione Teresiana ACIT(Mira Lucrezia) dell’UCIM, di Sicilia Mondo, (Laura Bisso ), di Rinnovamento dello Spirito, della Federazione delle Confraternite laicali (Tornambè), dell’ACOS (Scilipoti di Patti).
E nella Sicilia dalla crescita zero, il laicato cattolico è apparso consapevole di una rinnovata responsabilità per una necessaria partecipazione alla vita delle città, per una presenza di stimolo alle istituzioni, con proposte innovative, anche di economia sociale, per dare concretezza alla sussidiarietà, incentivi al lavoro, ed una formazione diffusa per una cultura del bene comune. La CRAL Sicilia, per suo conto, a Pergusa si è ristrutturata, sulla base del nuovo statuto sociale, puntando sul piano della conoscenza, dello studio, della ricerca ad analizzare i problemi del territorio e pervenire a proposte legate ad un contatto costante e diretto con la “realtà culturale,economica e politica dell’Isola, nel riquadro delle linee e degli obiettivi pastorali della Chiesa”.
Pensare “assieme”, è stato detto e ripartire dal Sud per riscattare il Sud, come avevano indicato Sturzo ed i suoi discepoli, nella Sicilia del primo novecento, invocando una reciprocità solidale, ,quella delle cooperative e delle casse rurali alla base e quella della comunità locale, dell’autonomia regionale e del federalismo nazionale. E’ questa ristrutturazione nelle metodologie del lavoro della Consulta da considerare un primo valido risultato della recente Settimana sociale.
Interessanti, al riguardo, i temi dei Laboratori o Gruppi di ricerca e di studio costituiti dalla Consulta a Pergusa, aperti anche ad esperti esterni alle Consulte diocesane (CDAL) per la costruzione di una identità e di una volontà politica protesa al bene comune, evidenziato come finalismo totalizzante dell’impegno per una rinnovata azione politica dei cattolici. Le aree tematiche, attualmente affrontate, sono quelle della “Educazione e bene comune”, Giustizia, legalità e bene comune, Relazioni umane nello spazio digitale, Realtà socio-sanitaria, Economia, Lavoro e bene comune, Riforma della politica, Nuove presenze, pluralismo culturale, religioso.
Nella società dalle scarse occasioni di presenze e di partecipazioni politiche, a quanti sentano di offrire un contributo di idee e di pensiero scientifico, economico e sociale, innovativa per uscire dalla crisi del sistema è offerta l’occasione per vivificare il dibattito e porre in opera azioni per le riforme delle istituzioni ed una programmazione dello sviluppo sostenibile. In tal senso, è cosa nobile ed attesa l’ utilizzare pienamente le risorse umane, culturali, del mondo cattolico della Sicilia, così presenti nei pensatori dell’ottocento e del novecento, come ricapitolate nel recente Dizionario Enciclopedico, realizzato dal prof. Franco Armetta, nel quadro del progetto culturale della CEI e nell’ambito dei collaboratori della Facoltà teologica, offerte ai formatori delle nascenti scuole di preparazione politica. Alle prese con le difficoltà del momento, sociali e politiche, c’è da contrapporre, da parte del laicato credente, un patrimonio etico e culturale da porre alla base del nuovo Mezzogiorno, dell’economia e dei governi delle comunità, da finalizzare al bene comune.
Ferdinando Russo
onnandorusso@libero.it