Rimpasto in giunta e maggioranza saltata al comune di Enna?

Enna. Si registrano piccole ma significative turbolenze all’interno del partito Democratico circa la possibilità che a settembre si possa verificare un rimpasto di giunta per soddisfare delle esigenze all’interno del partito, anche se il sindaco, Paolo Garofalo, smentisce categoricamente che questo possa avvenire perché ha fiducia nei suoi sei assessori e soddisfatto del lavoro che stanno facendo per cercare di risolvere i problemi del capoluogo ennese, anche se qualche discrepanza (che aumenta di giorno in giorno) si registra attraverso le proteste di parte della cittadinanza.
Comunque di rimpasto magari se ne potrà riparlare ma certamente alla fine dell’anno, quando si farà un consuntivo di quello che si è fatto nel corso di quest’anno.
Intanto in consiglio comunale il passaggio al Pid di Salvo Di Mattia ed il possibile passaggio allo stesso partito del consigliere Rosario Vasapollo (c’è in corso, a fine mese, un incontro tra l’avvocato Giovanni Palermo ed il ministro Saverio Romano), oltre a quello già ufficializzato di Roberto Falciglia al Forza del Sud di Gianfranco Miccichè, toglierebbe di fatto la maggioranza al Partito Democratico che sostanzialmente non avrebbe più la “stampella” del gruppo della lista civica “Enna libera”, che ha sostenuto l’amministrazione comunale sino a questo momento, per cui allo stato attuale l’ex maggioranza può contare solo su 13 consiglieri e sperare che qualche consiglieri di qualche lista civica o qualche consigliere indipendente possa appoggiare la politica dell’amministrazione comunale.
Insomma potrebbero prevedersi tempi difficili in consiglio comunale per il sindaco Garofalo e la sua giunta comunale, perché non ci sono i presupposti per poter avere il consenso della maggioranza a meno che non si trattino problemi che riguardano tutta la collettività ennese ed allora potrebbe essere possibile avere la collaborazione di tutti. Il Gruppo Federato, costituito da poco tempo con consiglieri di diversa cultura politica ha al suo interno i quattro consiglieri di Primavera Democratica (Gargaglione, Incardona, La Porta, Fussone) che sono nati da una “costola” del Partito Democratico (ambedue hanno sostenuto il sindaco Garofalo), ma ancora non si riesce a trovare un punto di congiunzione tra queste due anime a meno di qualche miracolo politico che, allo stato attuale, sembra difficile per cui il consiglio comunale, a meno di sostanziali modifiche, è in piena incertezza e senza una maggioranza.