La Festa dei Rami a Troina. Fede, tradizioni, riti e folclore

TROINA. Si svolgerà domenica pomeriggio 16 maggio, con inizio alle ore 16, nella Sala Lazzati della Cittadella dell’Oasi, la giornata di studi sul tema: “La Festa dei Rami a Troina. Fede, tradizioni, riti e folclore”. Su invito dei Ramara, che l’hanno organizzata, interverranno studiosi di storia dell’arte, storici, cultori della memoria e delle tradizioni locali, religiosi, antropologi, fotografi e giornalisti che, sotto diversi aspetti, si sono occupati della Festa dei Rami: Paolo Giansiracusa, Marcella Croce, Franco Amata, Giancarlo Santi, Ignazio Buttitta, Elsa Guggino, Fiorenzo Fiore, e Melo Minnella. Rivolgeranno un saluto agli intervenuti: il presidente dell’Associazione “I Ramara”, Eugenio Cavolina, il sindaco Salvatore Costantino, Pietro Antonio Ruggiero, coordinatore del comitato generale Giubileo San Silvestro, e Luigi Ferlauto. Sono previsti anche gli interventi di tre Ramara: Francesco Cantale, Fabio Venezia e Basilio Arona. Nel far rivivere questa festa dei Rami dagli ’80 in poi questa festa popolare, ha avuto uno ruolo non trascurabile Arona, che è il depositario della memoria storica della Festa dei Rami. L’Intrallazzata sulla vita di San Silvestro, che è una rappresentazione teatrale popolare in dialetto, concluderà la giornata di studi. Nella sala che ospiterà il convegno è allestita una mostra di foto sulla festa dei Rami di un fotografo d’eccezione: Federico De Roberto, lo scrittore verista catanese, che su San Silvestro da Troina scrisse un pregevole saggio comparso sul numero di agosto 1909 della rivista mensile “La Lettura” del Corriere della Sera. La Festa dei Rami è nel contempo la manifestazione più autentica di devozione per San Silvestro, monaco basiliano e patrono di Troina, e l’espressione più schietta dell’identità collettiva dei troinesi. Un’identità collettiva che si è formata per successive stratificazioni, per le contaminazioni e per gli incroci che la storia millenaria di Troina porta con sé. “Civitas vetustissima” è il titolo che diedero a Troina i re aragonesi nel XIV sec appena giunsero in Sicilia. La Festa dei Rami è uno dei maggiori momenti di aggregazione, di confluenza su valori condivisi e di superamento delle divisioni politiche, che il paese vive. Quello che scrive il troinese Gaetano Zito, nella “Storia delle Chiese di Sicilia”, a proposito della devozione verso i santi patroni dei paesi e città di Sicilia, ci aiuta a cogliere il senso della devozione dei troinesi verso il loro santo patrono: “c’è una valenza di forte d’identità civica accanto ai caratteri devozionali, di intercessione e di proposta di esemplarità cristiana, della ricerca di punti di riferimento solidi di fronte alla precarietà ed alla sofferenza della vita”. Non a caso è “Civis et Patronus” l’appellativo che accompagna il nome di San Silvestro da Troina.
Silvano Privitera