Troina. Visita ai luoghi sacri del pellegrinaggio dei Ramara per S.Silvestro

Troina. Per la visita guidata ai luoghi del pellegrinaggio sui Nebrodi per San Silvestro, monaco basiliano, patrono e cittadino di Troina, organizzata dall’Associazione “I Ramara”, che i Ramara fanno ogni anno a maggio, l’appuntamento è per domenica mattina 8 agosto, alle ore 8.00, nel piazzale antistante la chiesa di San Silvestro. Dopo aver ricevuto la benedizione, ben 326 pellegrini saliranno su sei autobus alle 8.30 per dirigersi verso Sella Maria, la località sui Nebrodi dove arriveranno verso le 9.30. Da Sella Maria i pellegrini continueranno il pellegrinaggio a piedi verso il campo base percorrendo circa 5 km. Appena giunti al campo base, alcuni pellegrini, emigrati troinesi che non erano a Troina a maggio per il pellegrinaggio, si staccheranno dal gruppo per raggiungere Anghira di Faccilonga, una località impervia vicino a San Fratello, dove andranno a toccare l’alloro, la pianta sacra a San Silvestro. Verso le 13, al campo base si celebrerà la messa. Dopo aver consumato il pranzo, i Ramara reciteranno i canti del ringraziamento. Verso le 17 i pellegrini si rimetteranno di nuovo in cammino sulla strada di ritorno verso Troina. La Festa dei Rami è la manifestazione più suggestiva delle tradizioni popolari torinesi. Spesso viene vista erroneamente come un elemento pittoresco e folcloristico. Invece è una cosa molto seria, e da prendere sul serio, che può essere capita come il riflesso delle condizioni di vita culturale e religiosa del popolo troinese. Con il passare del tempo, si sono modificate le condizioni da cui sono scaturite quelle tradizioni culturali, ma la Festa dei Rami è una tradizione popolare che è sopravvissuta alle trasformazioni che hanno investito Troina nel corso della sua lunga storia, cancellando le condizioni da cui hanno tratto origine molte tradizioni popolari. La Festa dei Rami è un pellegrinaggio collettivo dal forte carattere votivo. E’ una manifestazione di sincera e profonda devozione per il santo patrono di Troina, legata al ricordo di una grazia ricevuta in occasione di eventi dolorosi e terribili. Si va in pellegrinaggio anche per chiedere a San Silvestro protezione dalle avversità in cui ci può imbattere nella vita di tutti i giorni. La dipendenza e la precarietà derivanti dalle condizioni economiche e sociali e l’impotenza di fronte agli eventi naturali disastrosi, inducono il devoto a chiedere al suo santo protettore speranza e sicurezza in cambio del pellegrinaggio o della disponibilità al dono di vino e biscotti ai pellegrini. C’è la ricerca di un solido punto di riferimento per fronteggiare le avversità e la precarietà della vita, che il devoto trova nel santo protettore del suo paese. Gli eventi di grande sofferenza per i quali si chiede aiuto a San Silvestro riguardano prevalentemente la salute. Alimentano la devozione per San Silvestro le guarigioni scientificamente inspiegabili ed il bisogno di rassicurazione e di protezione. C’è il mistero del rapporto fra salute e fede.

Silvano Privitera