Consorzio Ennese Universitario vince la battaglia con l’Università di Catania

Enna. “Siamo soddisfatti della sentenza della Corte di Appello di Catania, perché sapevamo di essere nel giusto nella vicenda che ci vedeva in contrapposizione con l’Università di Catania. A dichiararlo è il presidnete del Consorzio Ennese Universitario (Ceu), avvocato Antonino Lo Bianco, che esprime anche questa soddisfazione per conto del presidente della Kore, professor Cataldo Salerno. Erano stati chiesti al Consorzio Ennese Universitario 23 milioni di euro per i corsi e le convenzioni sottoscritti con l’Università di Catania dal 2001 al 2006 e poi dal 2007 al 2008, ma l’opposizione del Ceu era stata netta e decisa perché la contabilità effettuata dall’Università di Catania era stata ampliata, ma alla fine la Corte di Appello di Catania ha dato ragione al Consorzio ennese, respingendo la richiesta dell’Università di Catania ed obbligandola a pagare le spese processuali per un importo di circa 50 mila euro. La contrapposizione tra i due enti era stata affidata, di comune accordo, ad un lodo arbitrale, scelto dalle due parti. Si trattava di tre esperti prestigiosi come i professori Barone, Petruzzella e Di Gesu, i quali, esaminando tutto il carteggio hanno, alla fine, dichiarato che al Ceu spettava solo un pagamento di 100 mila euro, somma che il Consorzio aveva pagato. La decisione del lodo arbitrale non era piaciuta all’Università di Catania, che aveva proposto appello e la Corte di Appello di Catania, invece, ha rispettato le decisioni del lodo arbitrale ed ha condannato l’Università di Catania, obbligandola a pagare le spese processuali, che complessivamente sono 50 mila euro.

Una “testardaggine” in questa “querelle” che l’Università di Catania sta pagando cara ed il presidente del Ceu ennese, avvocato Antonino Lo Bianco (nella foto con il dr.Berrittella), è convinto che l’Università di Catania non si fermerà ed sicuramente proporrà ulteriore ricorso. Il Consorzio ennese non si è fermato alle decisioni del lodo arbitrale perché ha presentato un esposto-querela alla Procura della Repubblica perché ci sono delle situazioni che vanno esaminate con attenzione. Non bisogna dimenticare che sui corsi, gestiti dall’Università di Catania, come ha avuto modo di dire il presidente del Ceu, mancano 96 registri e 100 altri registri erano notevolmente incompleti a significare che sul piano didattico c’era grande confusione ed anche grande approssimazione nello specificare sul piano didattico le lezioni dei corsi tenuti dall’Università di Catania. “Ci sono stati anche dei decreti ingiuntivi – spiega l’avvocato Lo Bianco – ai quali ci siamo opposti perché sapevamo che il Ceu era nel giusto. La sentenza della Corte di Appello di Catania è abbastanza chiara, sperando che questa vicenda si chiuda definitivamente, anche se ho qualche perplessità”.
F G