In appello l’omicidio del pregiudicato Giuseppe Avvenia di Piazza Armerina

Appello il prossimo 6 aprile per le condanne, chiesto dai difensori, ma anche per le clamorose assoluzioni non condivise dalla Procura per l’omicidio del pregiudicato Giuseppe Avvenia di Piazza Armerina, ucciso a colpi di pistola il 3 ottobre 2008, dopo un inseguimento nelle viuzze del centro storico armerino. Il Gup David Salvucci, al termine del processo di primo grado, aveva condannato a 18 anni, 9 mesi e 28 giorni di carcere Roberto La Rosa; a 18 anni, 9 mesi e 10 giorni Aldo Consoli, che ritenuto dalla Procura il programmatore dell’omicidio; e a 17 anni e 8 mesi Giuseppe La Rosa. I difensori dei tre condannati, Marco Di Dio Datola e Walter Castellana, ritengono eccessive le condanne per cui hanno proposto appello. Per i tre ci sono state anche delle pene accessorie come il risarcimento dei danni in favore della parte civile, la mamma di Avvenia, difesa dall’avvocato Francesco Alberghina del foro di Catania, da quantificarsi in sede civile. A favore della donna era stata assegnata una provvisionale da 50 mila euro, in solido tra i tre condannati. I due assolti, che hanno lasciato il carcere, sono Giuseppe Lombardo, difeso dall’avvocato Norberto Liggieri ed il Pm Marcello Cozzolino aveva chiesto la condanna a 23 anni e 4 mesi, e Giuseppe Magro, difeso dagli avvocati Roberto Sardella e Egidio La Malfa, per cui l’accusa aveva chiesto 18 anni di reclusione. Nei confronti dei due si è mossa la Procura della Repubblica, in quanto ritiene che l’assoluzione sia un giudizio eccessivo in quanto Giuseppe Lombardo e Giuseppe Magro vengono ritenuti compartecipi nella spedizione punitiva nei confronti di Giuseppe Avvenia. Per questo processo c’è stato anche un esperimento giudiziario sul luogo del delitto, richiesto dall’avvocato La Malfa e sono stati interrogati anche tre testimoni, su richiesta dell’avvocato Liggieri.