In contrada Alberata di Troina impianto fotovoltaico di 3 mw

Troina. L’Assessorato all’energia ed ai servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana ha autorizzato la società Nexa srl di Bronte ad installare e gestire in contrada Alberata, su un’area estesa di 4 ettari, l’impianto fotovoltaico di produzione di energia elettrica di potenza 2.998, 80 kw , pari a 3 mw. Solo i 9.996 moduli occupano una superficie di 16.293,38 mq. Dopo quella di 5,26 mw di contrada Sangisuga autorizzata e già realizzata dalla ditta Ralos, quella di contrada Alberata è la seconda e probabilmente non sarà l’ultima perché altre 6 domande sono state presentate all’Assessorato regionale all’energia ed ai servizi di pubblica utilità. Tra queste ce n’è una per la costruzione di un impianto di cogenerazione di energia elettrica di poco meno di 1 mw e di energia termica di 2 mw da biomassa di origine vegetale. Secondo l’ultimo rapporto sulle energie rinnovabili in Italia curato da Legambiente, sono 569 i Comuni in cui sono localizzate centrali a biomassa. E’ complessa la procedura per il rilascio dell’autorizzazione regionale unica per la costruzione su terreni agricoli di impianti per la produzione di energie elettrica e termica da fonti rinnovabili. L’autorizzazione unica rilasciata dall’Assessorato regionale dell’energia costituisce titolo abilitativo anche edilizio, urbanistico e, ove occorra, variante al piano regolatore generale, com’è espressamente previsto dall’art. 12 del D. Lgs 3877/203 e dall’art. 9 della Deliberazione n. 1 del 3 febbraio 2009 con la quale la Giunta di Governo della Regione Siciliana approva il Piano Energetico Ambientale Regionale Siciliano (PEARS). Secondo quanto stabilisce l’art. 12 del D.lgs 387 del 2003, sono di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio degli stessi impianti. L’autorizzazione per la costruzione di questi impianti sui terreni agricoli non può essere rilasciata qualora vengono dichiarati incompatibili con la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali e la tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. La procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica è quella della conferenza di servizi, convocata dall’Assessorato regionale dell’energia, prevista dall’art. 12 del decreto legislativo 287 del 2003, alla quale partecipano 27 enti tra cui il Comune nel cui territorio ricadono questi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Sulla decisione finale della conferenza di servizi pesano le valutazioni che di quest’impianti fanno le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico territoriale, del patrimonio artistico, della salute e pubblica incolumità. Come prevede il punto 5 della Deliberazione della Giunta di Governo della Regione Siciliana n. 1 del 03 febbraio 2009, se queste amministrazioni dovessero esprimere motivato dissenso sulla richiesta di autorizzazione, la decisione è rimessa alla Giunta Regionale. Scarso peso ha, invece, il parere del Comune in cui ricade l’impianto, come ha stabilito la sentenza n. 1345 del TAR Lazio del 22 dicembre 2009: il parere negativo svolge la funzione di mera rappresentazione degli interessi del Comune, rimessi alla valutazione della Regione che rimane libera di recepire o non recepire nella formulazione del proprio atto di autorizzazione quanto messo in evidenza dal Comune nel suo parere negativo. In altre parole, questo vuol dire che il Comune non ha alcun potere di veto all’installazione sul suo territorio di impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili.

Silvano Privitera