Leonforte. Causano lite in un bar, giovane pluripregiudicato arrestato

Leonforte. Nella serata di ieri arrestato Antonino Calì, classe 1989, per i reati di lesioni, minacce e danneggiamento aggravato ai danni di due ignari avventori di un locale, nonché di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, dagli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte – diretti dal Commissario Capo Dott. Salvatore Tognolosi.
In particolare, nel pomeriggio scorso, il Calì, accompagnato da un amico, faceva ingresso in un noto bar sito di corso Umberto, ove si trovavano già due signori, uno dei quali accompagnato dal figlio di appena due anni, intenti a consumare un caffè. Calì, a quel punto, intimava ai due clienti, con fare arrogante e minatorio, che gli stessi avrebbero dovuto pagare quanto lui avrebbe consumato unitamente al suo amico. Allorquando i malcapitati chiedevano spiegazioni in merito a tale insolita e prepotente richiesta, Calì ed il suo amico iniziavano ad aggredirli e malmenarli con inaudita violenza, non curanti della presenza del piccolo che assisteva, atterrito, a tale scena. Uno dei due clienti veniva anche colpito in testa con una zuccheriera, afferrata dagli aggressori, e gli veniva pertanto provocata una profonda ferita, che necessitava successivamente di parecchi punti di sutura. Venivano inoltre causati ingenti danni al locale.
A quel punto interveniva un Vigile Urbano, in quel momento in servizio, per ragioni di viabilità, non curanti del pubblico ufficiale in divisa, i due energumeni aggredivano anche quest’ultimo, costretto, pertanto, a ricorrere anch’egli, come i due avventori, alle cure mediche.
All’arrivo della volante i due delinquenti si davano alla fuga. Tuttavia, mentre l’altro ragazzo riusciva a far perdere le proprie tracce, Antonino Calì veniva intercettato dai poliziotti del Commissariato nei pressi del locale nosocomio, e pertanto tratto in arresto per i reati di lesioni, minacce e danneggiamento aggravato, nonché di violenza, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Ultimati gli atti di rito, Calì, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Nicosia, a disposizione dell’A.G. procedente.