Ostetricia ospedale Piazza Armerina, Amministrazione ricorrerà a TAR

Piazza Armerina. L’assessore alla sanità Innocenzo Di Carlo ha espresso in aula la posizione ufficiale dell’amministrazione Nigrelli in merito alla chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina “Riteniamo illegittimo e inaccettabile il provvedimento di chiusura del reparto di Ginecologia e Ostetricia emesso dal dirigente generale dell’Asp Nicola Baldari”. L’assessore ha sollecitato la convocazione della conferenza dei sindaci per parlare del futuro della sanità in provincia di Enna e ha fatto appello al dirigente Baldari della revoca del provvedimento di chiusura del punto nascite di Piazza Armerina
L’intervento dell’assessore alla Sanità, Innocenzo Di Carlo, la dice tutta sull’aria che si respira in questi giorni nella città dei mosaici. Conosciuto per i suoi toni pacati, ieri sera, in aula, l’assessore Di Carlo ha stupito gli addetti ai lavori con un intervento vibrante che non ha risparmiato critiche nei confronti del manager della sanità ennese Nicola Baldari. “Il provvedimento di chiusura del reparto di Ostetricia, emesso dal dirigente generale Baldari, lo consideriamo illegittimo perché non suffragato da nessun decreto assessoriale – dichiara in aula l’assessore Di Carlo – proprio per questa ragione l’amministrazione aveva già pensato di rivolgersi al Tar per impugnare questa decisione. Siamo di fronte a un provvedimento anche inaccettabile perché non riusciamo a capire perché i due punti nascite di Piazza Armerina e Leonforte sono stati chiusi e Nicosia, sprovvisto anch’esso della Rianimazione post chirurgica, non è stato toccato dal dirigente dell’Asp Baldari. Se la chiusura – ha continuato l’assessore Di Carlo – del reparto di Ostetricia si fonda su questo presupposto, domani, se dovesse accadere qualcosa di spiacevole nel nostro ospedale, potrebbero chiuderci la chirurgia o l’ortopedia adducendo le stesse ragioni”. L’intervento dell’assessore Innocenzo Di Carlo ha strappato gli applausi del pubblico quando senza mezzi termini ha gridato in aula: “Non riusciamo a capire perché si continui a penalizzare il pubblico quando poi si permette alle donne di partorire in molte cliniche private sprovviste, anch’esse, di una sala di rianimazione post chirurgica”. L’amministrazione ha sollecitato una conferenza dei servizi dei sindaci della provincia ennese con, all’ordine del giorno il futuro della sanità in provincia “Bisogna una volta per tutte parlare del futuro della nostra sanità in provincia. Capire dove si vuole andare e soprattutto come si vogliono raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati a cominciare dalla tutela della salute garantito dalla Costituzione della Repubblica italiana a tutti cittadini di questa provincia”.