Piazza Armerina: Sindacati proclamano stato agitazione in difesa dell’ospedale

Piazza Armerina. Anche i sindacati proclamano lo stato di agitazione indicendo un’assemblea permanente a sostegno della lotta in difesa dell’Ospedale Chiello di Piazza Armerina. Tutti componenti della Rsu (Cgil, Cisl) e il rappresentante sindacale di base, danno pieno sostegno all’iniziativa spontanea delle associazioni al femminile di Piazza Armerina (Cif, Fidapa, Centro Antiviolenza, Donne Insieme) che da quattro giorni stanno presidiando permanentemente l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia. “Ci riserviamo ulteriori forme di lotta che in assenza di risposte concrete, culmineranno con la proclamazione dello sciopero dei lavoratori” per la Cgil Nino Di Catania, Giuseppe Piazza e Filippo Franchino, per la Cisl da Giuseppe Adamo e Salvatore Meli e per l’unione sindacale di base dal rappresentante sindacale Maurizio Libro.
Le organizzazioni sindacali esprimono “Forte rammarico e viva preoccupazione per gli eventi accorsi in questi ultimi giorni intorno alla problematica: Ospedale Chiello: Quale futuro, culminati con la sospensione dei ricoveri nel reparto di Ostetricia. Stando alle disposizioni della Direzione generale l’ospedale non avrebbe i requisiti necessari ad affrontare eventi critici o complicazioni durante il parto. Siamo convinti che la vera ragione – sostengono i sindacati in lotta – non sia quella di tutelare la sicurezza e il benessere della donna e del nascituro, bensì quello, alla luce della tragedia consumatasi a Leonforte, di cogliere il momento per continuare nell’opera di smantellamento delle funzioni ospedaliere del nostro presidio. Peraltro – continua la nota dei sindacati – ricordiamo alcuni provvedimenti e atti già consumatisi negli ultimi due anni che vanno in questa direzione: chiusura della degenza cardiologica, dimissione del reparto di Urologia, Mancata attivazione di un valido servizio ambulatoriale, mancata valorizzazione e potenziamento delle UU.OO. a elevata capacità di attrazione. Ci chiediamo come mai in assenza di un decreto assessoriale i punti nascita di tanti altri Ospedali regionali e di tutte le cliniche provate convenzionate con il SSN continuano a rimanere aperti pur sprovvisti di reparti salvavita quali la rianimazione e L’Utin? Consideriamo le dichiarazioni del Dirigente generale, a mezzo stampa, denigratorie e lesive della professionalità degli operatori sanitari che quotidianamente, nonostante il clima d’incertezza profondono impegno e dedizione al lavoro. Ci domandiamo – continuano la nota dei sindacati – se siano queste le strategie aziendali atte a contrastare la mobilità passiva e a garantire ai cittadini del nostro comprensorio livelli di assistenza e offerta sanitaria dignitosi, o se piuttosto questo processo di riorganizzazione e integrazione territorio/ospedale rappresenti l’ennesima scommessa persa ai danni dei più deboli. A oggi tutte le promesse e i buoni propositi manifestati e verbalizzati in sede di delegazione trattante sono rimasti disattesi”. I sindacati continuano con le rivendicazioni di carattere economico spettanti al personale (avviso per l’attribuzione delle fasce retributive, erogazione della produttività a saldo per l’anno 2010, la liquidazione, quale incentivo, delle somme residue dell’anno 2007, la disparità di trattamento economico tra i dipendenti delle due ex aziende) si chiude con l’invito di “farsi carico di quanto detto” e suggeriscono “di frequentare meno le stanze dei direttori e ascoltare di più la voce degli operatori nei luoghi di lavoro”.
Guglielmo Bongiovanni