ANPI Enna interessa parlamentari e Consigli comunali per condanna della proposta di legge “Fontana”

Enna. Il 31 maggio scorso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha approvato la proposta di Legge 3442 che assegna “Disposizioni concernenti le associazioni di interesse delle Forze armate”. La proposta di legge, presentata dall’onorevole Fontana ed altri deputati, prevede il riconoscimento giuridico e quindi la concessione di contributi finanziari pubblici a tutte, indistintamente, le associazioni combattentistiche e d’arma, previo parere del Ministro della Difesa, il quale dunque acquisirebbe un ruolo che non gli compete, essendo un diritto tale se è stabilito dalla legge, fino all’eventuale modifica, e non se concesso da decreti ministeriali.
“Il fatto più grave – dichiara Carmelo Albanese – che questa iniziativa parlamentare produrrebbe se dovesse andare a buon fine è che da tale riordino sarebbero completamente equiparate le associazioni di tutti i partecipanti ad azioni belliche, indipendentemente dal fronte scelto: vale a dire che per lo Stato italiano, fondato sulla Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza, l’Anpi sarebbe considerata al pari delle associazioni dei combattenti della X-Mas e di tutte le altre che si richiamano al fascismo! Contro questo vero e proprio “assalto reazionario alla storia” è in atto una mobilitazione di tutte le associazioni partigiane e democratiche, e anche l’Anpi di Enna ha deciso di scendere in campo”.
”Forti dell’adesione all’Associazione di molti consiglieri e amministratori della provincia di Enna – prosegue Carmelo Albanese – stiamo programmando la presentazione in molti Consigli comunali di ordini del giorno di condanna della proposta di legge “Fontana”, mentre abbiamo già inviato una lettera-appello ai parlamentari nazionali della provincia ennese, l’onorevole Ugo Grimaldi e il senatore Mirello Crisafulli, in cui li invitiamo a prendere posizione su questa vicenda e a lavorare nei rispettivi rami del Parlamento affinché possa affossarsi questo tentativo vergognoso di riscrivere “per legge” la storia del nostro paese, offendendo la memoria di quanti hanno combattuto per la libertà contro un regime autoritario e violento.