Piazza Armerina. Bellia e Orlando: “Quando la musica beat impazzava a Piazza Armerina”

Piazza Armerina. Si sono rivisti dopo oltre trent’anni due dei protagonisti dei gruppi musicali di successo che negli anni 60 e 70 andavano per la maggiore in provincia di Enna riscuotendo anche molti successi in tutta l’isola.
Si tratta di Luciano Bellia e Paolo Orlando, i due ex ragazzi, che dopo tanti anni hanno fatto insieme un nostalgico tuffo nel passato goliardico musicale che li vide animatori e protagonisti delle scene degli anni 60 e 70, della città dei mosaici. Gli anni della contestazione e della beat generation.
Luciano Bellia, che oggi vive a Genova e Paolo Orlando, che è rimasto a Piazza Armerina, furono fautori ed operatori dei complessi musicali “Luciano e i 4 Amici” e “i Dieci + 1”, due generi musicali diversi, due modi di suonare, due dirimpettai ma con una sana competizione, grandi, sinceri amici.
In quegli anni oltre a questi gruppi a Piazza Armerina si crearono un gran numero di band musicali che animavano le serate con musica dal vivo e che portarono anche nel nostro piccolo centro gli ideali sessantottini di cui i giovani parlavano nelle grandi città.
La vivacità musicale fece nascere a Piazza Armerina il “Festival della musica beat”, con diverse edizioni presentate da un allora giovane e sconosciuto presentatore di Militello Val di Catania: Giuseppe Baudo.
Ma torniamo a Luciano e Paolo. Ambedue sono figli d’arte. Luciano figlio del maestro di musica Carmelo Bellia e Paolo figlio del maestro di musica Roberto Orlando, al tempo, i genitori, erano rispettivamente direttori dei complessi bandistici l’uno di Piazza Armerina, l’altro di Aidone.
Luciano suonava l’organo e Paolo la tromba, poi, in seguito con altri complessi la chitarra, le tastiere, ed altro.
“Abbiamo grandi ricordi – dice Paolo Orlando- , allora si suonava con le mani, con la bocca ma principalmente con il cuore. Oggi, purtroppo, generalmente bastano due piastre… e via. Una volta con Luciano abbiamo partecipato e suonato insieme alla Rai nel programma “Trinacria d’oro”. “Quanti ricordi, sottolinea Luciano, quanta nostalgia, bei tempi che furono. I complessi musicali nella città dei mosaici erano, negli anni 60/70 all’avanguardia, si suonava nelle serate danzanti, nei matrimoni, nelle feste studentesche, sempre con i sentimenti e l’entusiasmo che si ponevano al primo posto nella vita stessa, principalmente dei giovani”.
I due sessantenni, i ragazzi che volevano cambiare il mondo, con il loro incontro hanno rivissuto i momenti della loro giovinezza e delle esperienze musicali comuni, stupendo con i loro racconti tutti coloro, soprattutto i giovani, che hanno avuto il piacere di ascoltarli: “Oggi -hanno concluso Luciano e Paolo- che il ‘68 si studia nei libri di storia e come fenomeno sociologico, noi possiamo orgogliosamente dire di averlo in parte costruito e vissuto”.

Marta Furnari


Nella foto da sinistra Luciano Bellia e Paolo Orlando