Troina. I giovani della parrocchia Maria SS del Carmelo rivogliono il loro parroco Pietro Antonio

Troina. I giovani della parrocchia Maria SS del Carmelo vogliono che il loro parroco Pietro Antonio Ruggero, dimessosi per motivi di salute, ritorni a guidare la loro parrocchia. “Chiediamo con forza al vescovo Salvatore Muratore di disporre il ritorno alla parrocchia Maria SS del Carmelo di padre Pietro Antonio Ruggero, dopo che questi ha trascorso il tempo necessario del riposo”, ci hanno detto i giovani Danilo Testa, Roberta Fallico, Alice Schinocca, Luigi Casabona, Silvia Amata e Gianluca Macrì. Per manifestare quel che pensano delle dimissioni per motivi di salute del parroco, i giovani parrocchiani hanno steso a fianco della porta principale della chiesa di Maria SS del Carmelo uno striscione che riporta una frase tratta dalla Bibbia: “L’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”. Dalle dichiarazioni che ci hanno rilasciato e dalla frase biblica che hanno stampato sullo striscione, questi giovani lasciano intendere chiaramente che alle dimissioni per motivi di salute ci credono fino ad un certo punto. Danilo Testa ci parla di “tutti i giochi che sono legittimi, ma quando coinvolgono persone diventano sporchi e squallidi”. Non ci dice però nulla quali siano questi giochi. Roberta Fallico è convinta che, per allontanare padre Pietro Antonio dalla parrocchia “i modi usati sono scorretti ed impropri”. Anche Roberta Fallico non specifica in dettaglio quali siano stati questi modi. Alice Schinocca ritiene che, “quando gli uomini vengono trattati male, è lo stesso Vangelo che impone a stare dalla loro parte”. Poiché pensa che padre Pietro Antonio Ruggero sia stato trattato male, Alice Schinocca sta dalla parte di Pietro Antonio Ruggero perché “è lo stesso Vangelo che impone ed obbliga a stare dalla parte di chi è trattato male”. Anche se ha un’idea ben precisa di chi l’abbia trattato padre Pietro Antonio, Alice Schinocca non ci dice nulla su chi pensa l’abbia trattato male. Luigi Casabona parla di “terrorismo psicologico che ha di mira unicamente di impedire, di pensare e dissentire”. Silvia Amata e Gianluca Macrì sono rimasti colpiti dal comportamento del clero locale sulle dimissioni di padre Pietro Antonio Ruggero: “E’ grandissima l’amarezza per aver visto in questa vicenda la quasi totale assenza del clero troinese, muto spettatore e ci viene da pensare soddisfatto”. Su queste dimissioni per motivi di salute, ai quali questi giovani non sembrano credere più di tanto, si discute in tutti gli ambienti, persino nelle veglie funebri. Non tutti la pensano come questi giovani. Quelli che non la pensano come loro, mantengono però un certo riserbo. E’ una vicenda che divide il paese.

Silvano Privitera