Enna: Discarica regionale di amianto a Pasquasia?

Enna. Discarica regionale di amianto nella miniera Pasquasia, la dove da diversi mesi si sta procedendo ad una bonifica di quello esistente ? L’interrogativo è attuale ed ha creato un certo panico in tutto il territorio provinciale, così come lo aveva creato qualche decennio fa la notizia della presenza di scorie radioattive all’interno delle sue gallerie. Non bisogna dimenticare, che dopo tante battaglie, denuncie da parte di una commissione, costituitosi all’interno del consiglio provinciale, su iniziativa del consigliere del PdL, Giuseppe Regalbuto, l’intervento della Procura della Repubblica ennese, si è arrivati a diversi sopralluoghi all’interno della miniera e poi lo stanziamento di 20 milioni di euro per una bonifica che consentisse di eliminare tonnellate di amianto e di rifiuti pericolosi che si trovavano da tempo all’interno dell’ex miniera di sali potassici. Dopo anni Pasquasia ritornava alla ribalta della cronaca perché un sito minerario, che dava lavoro a migliaia di persone, improvvisamente e senza giustificato motivo chiudeva i battenti, quindi l’abbandono totale e poi la denunzia della pericolosità del sito per la presenza di tanto amianto ed olio dielettrico, sostanze terribilmente cancerogene. Poi le contestazioni, le critiche, le sollecitazioni di interventi, la riunione della commissione regionale specifica, la necessità di una bonifica urgente, e poi la possibilità di una ripresa produttiva che potrebbe ridare sviluppo del territorio, visto che esperti francesi garantiscono altri 30 anni di estrazioni di sali potassici.
Improvvisamente si parla di Pasquasia come sede di una discarica regionale dell’amianto. A parlarne è stato ieri mattina a “Radio Uno” Antonino Cuspilici, un funzionario dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, responsabile dell’ufficio Speciale delle aree a rischio ambientale in Sicilia.
“È in atto la progettazione di una discarica nel sito di Pasquasia, che riceverà amianto proveniente da tutta la Sicilia” e poi contattato, il funzionario ha spiegato che del progetto si stanno occupando dei suoi colleghi del dipartimento dell’Energia, dell’acqua e dei rifiuti. La notizia ha avuto un effetto devastante, l’avvocato Salvatore Bevilacqua, ex presidente del consiglio provinciale, ha postato su “facebook” le sue amare riflessioni. “Da mesi ci è stato annunciato che Pasquasia stava per riaprire, solo che avevano dimenticato di dirci che riapriva per ricevere l’amianto – ha commentato, duramente -. Complimenti a tutti! Ai sindaci, alla provincia, ai consiglieri provinciali, ai deputati nazionali e regionali che tanto si sono spesi per Pasquasia. Se il risultato del loro impegno è questo, bisogna fermarli. Noi invece, non possiamo stare fermi”. Il consigliere provinciale, presidente della commissione regionale Urps sulle miniere dismesse, Giuseppe Regalbuto, che su Pasquasia da anni si spende in prima parsone, è categorico nel dire che non è vero niente: “Di questa discarica non sappiamo niente, ma è chiaro che lo impediremo con forza – afferma Giuseppe Regalbuto – perché noi siamo per riaprire la miniera alle attività estrattive non per le fantasie del presidente della Regione, Raffaele Lombardo o altri. Stiamo spendendo 20 milioni di euro per bonificare la miniera, non ha alcun senso metterci nuovi rifiuti. L’unica cosa vera, che è stata detta quando si era programmata la bonifica, che l’amianto che si trova attualmente all’interno della miniera potrà essere sistemato in una discarica da realizzare all’interno del territorio della miniera, in un pozzo,che non ha alcuna falda acquifera. Siamo vigili su questo argomento e continueremo la nostra battaglia per evitare ulteriori inquinamenti e per cercare di arrivare alla ripresa produttiva”.

Ascolta la trasmissione di Radio Rai su Pasquasia