Amianto. Bonifica nei capannoni dell’ex mandorlificio Amantes di Barrafranca

Barrafranca. Ieri mattina i medici Mazzola e Ferrigno, dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale, hanno effettuato, presente il sindaco di Barrafranca, Angelo Ferrigno, un sopralluogo nei capannoni dell’ex mandorlificio Amantes, che si trovano poco distanti dalla struttura comunale che ospita l’ufficio tecnico barrese. L’allarme amianto era stato lanciato dal consigliere provinciale del Pdl, Giuseppe Regalbuto con un esposto inviato alle autorità comunali, provinciali e regionali, e sta trovando accoglienza sia a livello regionale che provinciale tanto è vero che già sono stati effettuati due sopralluoghi, ma quello che è importante l’avere accertato che sono necessari operazioni di bonifica che devono riguardare tutta l’area perché l’amianto presente sul tetto dei capannoni è consistente e, interessato dalla pioggia e dal vento costituisce un vero pericolo perché opera nella zona e per chi vi abita. L’Azienda sanitaria provinciale ha provveduto a far effettuare un sopralluogo al dirigente medico della prevenzione, Angela Strazzanti, la quale ha presentato una relazione che prevede un’urgente operazione di bonifica su tutta la zona. Ieri mattina c’è stato questo altro sopralluogo da parte dei dottori Mazzola e Ferrigno, questo sta a significare che è urgente effettuare le operazioni di bonifica. La struttura è composta da due capannoni contingui, il capannone che si trova ad ovest, presenta un tetto con copertura a macchia di leopardo di eternit visibilmente deteriorato, quindi con rischi di cadute a terra di questo amianto deteriorato e che provoca polvere di amianto che è molto pericoloso. Il capannone viene utilizzato dal comune come deposito di automezzi ed attrezzature varie; il secondo capannone contiene materiale utilizzato dal comune, provvisto da sottotetto, non consente la visione totale del tetto; nel perimetro esterno alla struttura sono presenti dei contenitori di rifiuti solidi urbani, a ridosso di questi, materiale vario misto a pezzi di lastre di eternit deteriorato; molto vicine ai due capannoni vi sono delle civili abitazioni. Per l’Azienda sanitaria il capannone ovest è inagibile “per la fatiscenza della copertura e per il pericolo di crollo dell’eternit al suolo”; i movimenti continui di persone e di macchine, le correnti d’aria possono causare il distacco di fibre di amianto “per cui appare necessaria la rimozione immediata delle strutture in eternit e la bonifica di tutte le aree adiacenti al fine di tutelare la salute dei dipendenti comunali e dei cittadini residenti nelle immediate vicinanze.