Troina. L’associazione “I Ramara” dona candelabro a comunità di San Lorenzo di Frazzanò, San Cono di Naso e di San Nicolò Politi di Alcara Li Fusi

Troina. L’associazione “I Ramara”, i fedelissi devoti di san Silvestro, monaco basiliano e patrono di Troina, hanno donato alle comunità di devoti di san Lorenzo di Frazzanò, di san Cono di Naso e di san Nicolò Politi di Alcara Li Fusi un candelabro a quattro bracci in ferro battutto. Questo candelabro verrà utilizzato nelle cerimonie religiose che si svolgeranno a Frazzanò per san Lorenzo, a Naso per san Cono e ad Alcara Li Fusi per san Nicolò Politi. I ramara hanno portato il candelabro in dono alle comunità dei fedeli degli altri 3 santi nebrodensi in occasione del pellegrinaggio per san Lorenzo a Frazzanò. “Nel nome di san Silvestro da Troina abbiamo voluto rendere omaggio a questi 3 santi e rinsaldare i legami con le comunità dei loro devoti”, ci ha detto il presidente dei Ramara, Eugenio Cavolina. L’idea del dono del candelabro è venuta a Cosimo Damiano Giannini, che presta servizio come carabiniere a Nicosia. Giannini è originario di Bernalda, in provincia di Matera, ma essendo sposato con una troinese non poteva non diventare pure lui devoto di san Silvestro e ramaro. Il candelabro è stato realizzato però gratuitamente da Armando Di Muni, un artigiano in pensione, con le attrezzature e nelle officine di Gaetano Attardi e dei fratelli Angelo e Carmelo Barbirotto. Giannini ci ha spiegato il significato del candelabro a quattro bracci. I quattro bracci rappresentano simbolicamente i 4 santi nebrodensi, tutti e quattro monaci basiliani di rito greco vissuti nel XII secolo. E’ molto probabile che si conoscessero. La tradizione vuole che si siano anche incontrati. Ogni braccio regge un portalampada. I quattro portalampade sono legate da una catenella in ferro a simboleggiare il legame che c’è tra i quattro santi ed i paesi di cui sono i rispettivi patroni. I bracci sono innestati su una pietra, che rappresenta il territorio dei Nebrodi in cui sono vissuti i quattro santi. La grossa pietra a forma di cubo è sormontata da una croce in ferro battuto.

Silvano Privitera