Aidone. Nella magnifica e suggestiva cornice dell’eremo di San Marco la commedia “Storia di tango e cannella”

Nella magnifica e suggestiva cornice dell’eremo di San Marco ieri sera si è esibita davanti ad un pubblico attento e numeroso la compagnia teatrale Kalos, magistralmente diretta da Calogero Matina, autore e regista della commedia “Storia di tango e cannella” ambientata tra la Sicilia che, tra fine Ottocento e inizi del Novecento, viveva la più grande emigrazione di massa e l’Argentina verso cui si dirigevano la gran parte dei nostri emigrati. La trama si dipana tra la partenza dalla miseria della campagna siciliana e il difficile adattamento alla nuova vita dura e faticosa, dalla nostalgia di quanto lasciato al bisogno di relazionarsi con il nuovo, di vivere e di amare, che si consuma spesso nelle taverne e nei bordelli di Buenos Aires. È la genesi del tango che nasce in una non società, da una massa eterogenea per provenienza, cultura, lingua, ceto sociale, costituita da milioni di individui provenienti da tutti gli angoli del mondo e dell’Europa, in particolare; tutti insieme approdano sulle rive del Rio della Plata in cerca di fortuna ma si ritroveranno a costruire una società nuova e una nuova nazione: nell’emozione dei corpi, che si parlano con la lingua universalmente compresa della musica e della danza, nasce non solo il tango ma una nuova identità.
Un’emozionatissima presidente dell’Archeoclub, la giovane Alessandra Mirabella, racconta come quest’esperienza di laboratorio teatrale, nato per dare una disciplina e una formazione più attoriale a quanti animano la manifestazione estiva “Morgantina rivive”, che quest’anno giunge alla sua nona edizione, sia quasi sfuggito alle originarie intenzioni, dando vita ad una vera e propria compagnia teatrale, in cui un numero considerevole di giovani, adulti e pensionati talentuosi si cimentano in tutti gli ambiti della rappresentazione, dalla recitazione al canto, dalla regia alla sartoria. Il laboratorio di sartoria che ha curato i tutti questi anni l’allestimento di “Morgantina rivive” ha dato forma e vita anche ai costumi di questa commedia. L’entusiasmo e l’emozione di tutti gli attori, in scena e dietro la scena, è palpabile e il pubblico lo intercetta apprezzando e sottolineando con lunghi applausi i passaggi più significativi, siano gli sketch esilaranti o i momenti di pura tragedia, i cantati e, naturalmente, le esibizioni di tango.
Calogero Matina, agrigentino, cuoco, insegnante di cucina, storico della cucina antica, sceneggiatore e uomo dalle mille risorse, è il deus ex machina di tutto l’evento, che ha dimostrato grandi capacità nel leggere e far emergere da ciascuno il talento, più o meno nascosto, e nel trasmettere la capacità comunicare emozioni; e stato collaborato in tutte le fasi da Sara Minincleri che, con efficiente pazienza, coordina questo gruppo estremamente eterogeneo. L’Archeoclub, con questo evento vince la scommessa più importante quella di coinvolgere attivamente, come attore o spettatore, una popolazione che, altrimenti, sembra dormire beatamente il sonno dell’indifferenza.
Franca Ciantia
Il backstage di Storia di tango e cannella
http://www.youtube.com/watch?v=omHu6cIxFgA