Enna. Tornerà a splendere il Palazzo dei Benedettini; concesso il finanziamento

Palazzo BenedettiniIl maestoso Palazzo dei Benedettini in pieno centro storico ad Enna tornerà a risplendere grazie ad un finanziamento concesso dalla Regione Siciliana.
Seppur ancora al Comune di Enna debba arrivare la nota scritta con l’importo esatto assegnato per la messa in sicurezza e la ristrutturazione dell’immobile si può dire che è stato centrato un importante risultato. La somma assegnata al Comune di Enna supera gli otto milioni, circa tre in meno rispetto al progetto presentato ma comunque un ottimo punto di partenza.
“Non è stato interamente finanziato perché i fondi rimasti nel capitolo erano quelli” spiega l’assessore ai Lavori pubblici Franco Nasonte ricordando che Enna, dopo i precedenti finanziamenti concessi ad altri Comuni, era la prima nella lista.
“Li abbiamo voluti lo stesso perché si tratta pur sempre di una somma molto importante” ammette Nasonte che a fronte della spesa inizialmente prevista dal progetto – circa 11 milioni e 500 mila – ci sono adesso due strade percorribili.
“La prima è quella di rimodulare il progetto facendo rientrare le spese nella somma che ci è stata concessa, l’altra possibilità – prosegue Nasonte – è quella di attendere il possibile arrivo di altri fondi dalla Regione”.
Questa strada pur non essendo dipendente dalle volontà del Comune resta pur sempre una possibilità perché gli oltre due milioni e mezzo di euro mancanti la Regione potrebbe farli arrivare dal recupero di altre somme.
L’assessore Nasonte resta comunque cauto e dice che “siamo nelle condizioni di operare anche con ciò che abbiamo a disposizione. I nostri Uffici sono al lavoro per farsi trovare pronti in entrambi i casi”.
Resta comunque il fatto, secondo Nasonte, che questo finanziamento è una grande opportunità “fortemente voluta dal sindaco Paolo Garofalo per far si che un Palazzo storico venisse messo in sicurezza e per dare alla città un’occasione unica”.
Un’occasione che secondo l’assessore non può lasciare fuori l’università almeno nelle prime battute, mentre sul suo utilizzo Nasonte resta cauto: “Intanto mettiamolo a nuovo, poi vedremo cosa ha bisogno la città”.
Anche sui tempi Nasonte non si sbilancia: “Aspettiamo intanto la nota della Regione anche perché ci si deve imbattere nella solita burocrazia italiana e nei tempi tecnici”.