Legalità. A Regalbuto i Carabinieri incontrano gli studenti

carabinieri logoRivolgendosi oggi agli alunni delle terze classi della scuola media Gian Filippo Ingrassia e a quelli del quinto anno dell’Istituto tecnico Fortunato Fedele di Regalbuto, il tenente colonnello Baldassarre Daidone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Enna, accompagnato dai marescialli Puglisi e Catalano del comando stazione Carabinieri di Regalbuto, non ha usato né metafore né mezzi termini per descrivere il fenomeno che vive oggi la città di Regalbuto. ”Il consumo di sostanze stupefacenti a Regalbuto – ha detto- è assai diffuso specie tra i giovani che ne fanno largo uso”. Si è trattato di un incontro “speciale”, diverso da altri incontri tenuti nel corso di questi ultimi anni dal Colonnello Daidone, in quanto tenuto prima a Catenanuova ed oggi a Regalbuto a distanza di pochi giorni dall’Operazione Go Kart, durante la quale sono stati arrestati 50 persone. E’ stato un incontro “diverso” per come il tenente colonnello Daidone si è rivolto ai ragazzi, ai quali ha sottolineato che l’unica arma possibile per debellare lo spaccio di sostanze stupefacenti è quello di evitare sia le cattive compagnie che rifiutare l’uso di queste sostanze. “Il cambiamento – ha detto – parte da voi giovani. Ho fatto il possibile per essere qui a Regalbuto perché questa città merita tutta la nostra attenzione”. Prima del ten.col. Daidone era stato il preside dell’Istituto comprensivo di Regalbuto e dell’Itc F.Fedele, prof. Scaminaci a far riflettere i propri alunni sul fatto che recentemente i quotidiani avevano pubblicato la notizia sullo spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole della provincia di Enna. Rivolgendosi sempre ai ragazzi il ten.col.Daidone li ha stimolati a vivere una corretta vita civile e sociale perché “il crimine o l’illegalità in generale non portano da nessuna parte e non sono il presupposto di una vita agiata o felice; a certi livelli, infatti, si rischia di finire uccisi da qualcuno che è criminalmente più spietato o, ben che vada, si finisce comunque per essere arrestati. “Una cosa è sapere che il fenomeno esiste anche a Regalbuto, un’altra cosa è però sentirsi dire che a Regalbuto il fenomeno del consumo di droghe c’è ed è diventato un problema sociale. Il rischio è quello che più si andrà avanti più si abbasserà l’età dei ragazzi che fanno uso di sostanze stupefacenti. Il fenomeno dunque deve essere affrontato con coraggio e determinazione perché non bastano gli interventi delle forze dell’ordine le quali oltre a reprimere stanno cercando di educare nelle scuole le future generazioni. Oltre alla famiglia e alla scuola importante funzione sociale oggi svolgono anche le società sportive regalbutesi e soprattutto le associazioni religiose. “Non basta dire “no alla mafia”, non basta partecipare a manifestazioni e conferenze per la legalità – ha concluso il suo appassionato intervento il ten.col.Daidone- è necessario che qualsiasi cosa vi capiti ne parliate coi vostri genitori, con le forze dell’ordine, abbattere il muro di paure e omertà, sono i modi per costruire il vostro futuro, la vostra dignità in un paese più civile”. Infine è stato il comandante dei Carabinieri di Regalbuto, maresciallo Puglisi, a rivolgere l’invito ai ragazzi di evitare l’uso di alcool durante le serate del carnevale di Regalbuto. Poi le domande degli alunni e le risposte hanno animato l’incontro dal quale i ragazzi possono trarre parecchi spunti di riflessione che riguardano la loro vita.

Agostino Vitale