Centuripe. Otto anni a 26enne per maltrattamenti in famiglia

violenzaÈ andata al di là della richiesta del pubblico ministero la condanna che il Gup Calogero Commandatore ha inflitto ad un giovane centuripino colpevole dei reati di maltrattamenti, minacce e violenze in famiglia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale in occasione dell’arresto. Al giovane A. G., infatti, il Gup ha disposto otto anni di reclusione, contro i sei chiesti dal Pm Francesco Rio, mille euro di multa ed il pagamento delle spese processuali.
Si tratta di una condanna pesante e ritenuta spropositata dall’avvocato difensore Mauro Lombardo che ha già manifestato l’intenzione di ricorrere in appello per ridurne la pena.
I fatti risalgono allo scorso anno quando in più occasioni il 26enne A. G. ha scaricato la sua ira contro la madre, i nonni ed in qualche occasione anche sul fratello minorenne.
L’imputato è stato riconosciuto colpevole di continue minacce ed aggressioni nei confronti della madre e dei nonni colpiti con schiaffi, calci e pugni imponendo anche vessazioni che con il passare del tempo hanno reso la vita dei congiunti difficile. In un’occasione i nonni furono costretti a ricorrere alle cure mediche che procurarono alla nonna una prognosi di venti giorni per lesioni ossee mentre al nonno 73enne furono causati ematomi e ferite al viso. Lesioni personali che furono riscontrare anche al fratello minore del condannato.
La vita dei familiari si era praticamente trasformata in un inferno tanto da costringere la madre ad allontanarsi da casa trasferendosi nell’abitazione dei nonni del ragazzo accusato anche di minacce nei confronti dei nonni obbligati a provvedere ad ogni necessità espressa dal nipote e se così non fosse stato allora erano guai. Così come quando chiese del denaro per far fronte al pagamento di una multa, richiesta che però non fu esaudita. E delle somme di denaro venivano costantemente chieste anche alla mamma. Questi fatti reiterati nel tempo sono stati considerati gravi dal Gup Commandatore che ha così portato ad otto gli anni di reclusione.
L’avvocato difensore Mauro Lombardo ha quindi annunciato che attenderà le motivazioni per capire il perché dell’aumento della pena rispetto alla richiesta del Pm e procederà in appello per chiedere una pena minore.