Leonforte. La Mercede restaurata

Leonforte Madonna della MercedeLeonforte. Domenica sera in occasione della Madonna della Mercede la facciata della chiesa, liberata dall’impalcatura, si è presentata al popolo leonfortese nel suo barocco, nascosto dalle incurie del tempo che perduravano da anni. Edificata nel 1689 per opera della Congregazione di Maria SS. Degli Agonizzanti, la Mercede abbisognava del restauro, che è stato possibile grazie all’impegno della confraternita. La devozione alla madonna della Mercede arrivò a Leonforte nel 1652 tramite il principe Giuseppe Branciforti, che a Palermo sosteneva l’attività dell’Ordine e alla Madonna intitolò l’oratorio degli Agonizzanti, impegnati nel soccorso dei moribondi e dei bisognosi. Mercedari vengono chiamati gli appartenenti all’ordine della Vergine della Mercede, ordine fondato il 10 agosto del 1218 a Barcellona, da Pietro Nolasco per il riscatto degli schiavi cristiani imprigionati dai musulmani e approvato il 17 gennaio del 1235 da papa Gregorio IX, che assegnò ai confrati la regola agostiniana. L’intervento di restauro, curato dalla dottoressa Filippa Leonforte e realizzato dall’impresa Laneri su commissione di padre Giunta, ha ridato lustro all’originario splendore della chiesa, scrigno di pregiati stucchi e di essenziale bellezza. Il crowdfunding è in questi tempi di arresto economico la sola panacea per il miglioramento e la crescita. Abbattendo le tradizionali barriere dell’investimento finanziario, sclerotizzato da pastoie e da burocrazie impersonali e disinteressate, resta l’unico approdo possibile. In paese il crowdfunding era già noto come “accampare” ossia raccogliere soldi per fare qualche cosa, senza sperare nella U.E. o nel parlatore di turno. E’ un balsamo per l’animo addolorato, dagli insulti del potere affamatore e distratto, sapere che la gente può fare per il bene della propria terra e per il mantenimento della propria memoria.


Gabriella Grasso