Enna. Lavori Castello Lombardia. Indagati: Ingegnere Capo e funzionari Genio Civile, Soprintendente e Dirigente Ufficio Tecnico Comunale – VIDEO

Enna castello M5S 2La Procura della Repubblica di Enna, con un provvedimento a firma del Sostituto dr. Francesco Rio, dopo che aveva disposto il blocco dei lavori, e tutt’ora sotto sequestro, e la guardia di finanza mise i sigilli al cantiere, iniziati dopo l’estate del 2013 interessavano il costone roccioso del lato nord-ovest del Castello di Lombardia, ha disposto l’avviso di conclusione di indagini preliminari. A ricevere la comunicazione, nella qualità di indagati, l’ingegnere Egidio Marchese Capo del Genio Civile, Enzo Di Gregorio Gulizia e Gaetano Di Maria funzionari del Genio Civile nonché responsabili del procedimento amministrativo per i lavori presso il Castello di Lombardia e quindi pubblici ufficiali, per avere attestato falsamente, nel verbale di somma urgenza 11.11.2013, che i lavori da effettuarsi sul costone del castello (rimozione di detriti e vegetazione, demolizione di massi rocciosi, apposizione di reti metalliche e funi di acciaio) avessero “caratteri di somma urgenza, a salvaguardia della privata e pubblica incolumità, per cui ricorrono gli estremi dell’art. 176 del D.P.R. 207/2010”, con riferimento invero ad un distacco di detriti avvenuto il 21 marzo, otto mesi prima, nonché ad un’area già interdetta al transito pedonale e veicolare oltre che priva di abitazioni; a cui viene contestato il reato di falso cui agli artt. 110, 61 n. 2, 479 C.P., con l’aggravante, prevista dall’art. 61 n. 2 c.p. in data 11 novembre 2013.
Castello Lombardia sequesto GdF EnnaAltra ipotesi (omissivo e dolo) indagati per il reato p.e p. dall’ art. 40 cpv., 110 c.p. e 181 comma l bis lett. a) D.L.vo 22.01.2004, per Di Gregorio Gulizia, Di Maria, Salvatore Gueli nella qualità di Soprintendente ai Beni Culturali e Guido Mameli in qualità di Direttore U.O.6 sezione beni architettonici, soggetti investiti ex art. 18 del D.Lgs. 22/01/2004, n. 42 della vigilanza sui beni culturali nonché sulle aree interessate da prescrizioni di tutela indiretta, in quanto, avendo avuto notizia dei lavori sul costone sotto stante al castello di Lombardia ed omettendo consapevolmente di esercitare le proprie funzioni, non impedivano lo scavo con mezzi meccanici della base rocciosa, evento dannoso che avevano l’obbligo giuridico di impedire; eseguivano lavori di sbancamento della base rocciosa del Castello di Lombardia avvalendosi di mezzi meccanici (escavatori e martelli pneumatici) realizzando una trincea di fondazione di un muro lunga circa 30 metri in zona sottoposta a vincolo paesaggistico “Vallone Scaldaferro”, giusto Decreto Assessorato Regionale ai Beni Culturali e alla Pubblica Istruzione del 19.02.1987 n. 135), a vincolo monumentale ed a vincolo archeologico indiretto, dal 22 marzo al 17 novembre 2014.
Sempre per Di Gregorio Gulizia e Di Maria indagati per il reato p. e p. dall’art. 40 cpv., 110 c.p. e 169 comma IO lett. a) D.L.vo 22.01.2004, n. 42 perché, in concorso tra loro, senza la prescritta autorizzazione, Gueli e Mameli in quanto, avendo avuto notizia dei lavori sul costone sotto stante al castello di Lombardia ed omettendo consapevolmente di esercitare le proprie funzioni, non impedivano lo scavo con mezzi meccanici della base rocciosa, evento dannoso che avevano l’obbligo giuridico di impedire; demolivano la base rocciosa del Castello di Lombardia avvalendosi di mezzi meccanici (escavatori e martelli pneumatici) e comunque eseguivano opere realizzando una trincea di fondazione di un muro lunga circa 30 metri in zona sottoposta a vincolo paesaggistico.
Enna castello M5S 3Altra imputazione (omissione di rapporto) per Gueli, Mameli e Gurgone omettevano di denunciare all’Autorità Giudiziaria i reati di opere illecite ed in difetto di autorizzazione effettuati al castello di Lombardia; in data 24 marzo e 3 aprile 2014.
Infine, per l’ing.Paolo Puleo per il reato previsto e punito dall’art. 328 comma IO c.p. (reato di rifiuto di atti urgenti) perché, nella qualità di Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, e quindi pubblico ufficiale, richiesto di provvedere ad assicurare al pubblica e privata incolumità da eventuali danni cagionati dalla omessa manutenzione del Castello di Lombardia, atto questo da compiersi senza ritardo per ragioni di sicurezza pubblica, indebitamente si rifiutava; dal 18 marzo al 18 ottobre 2013.
Enna castello M5S 1I relativi lavori di stabilizzazione avevano destato l’allarme e la preoccupazione delle associazioni ambientalistiche e culturali, le quali lamentavano l’inappropriatezza della particolare tipologia di intervento che si stava adottando, cagionando un danno irreparabile all’area tutelata e soggetta ad un rigoroso vincolo archeologico ed ambientale, e la presentazione di un esposto da parte del presidente di Sicilia Antica. Anche M5S fece una denuncia pubblica.
A suo tempo il vertice di Genio Civile e Soprintendenza ai Beni Culturali si erano presentati nella stanza del Sostituto Procuratore Francesco Rio, che nominò poi come consulente tecnico della Procura l’ing. Alberto Fonte. portando dietro documentazioni, progetti ed anche foto della situazione com’era prima e come è attualmente il costone roccioso del Castello di Lombardia dove, veniva chiarito, non c’è alcun vincolo archeologico nell’area interessata ai lavori, ma solo paesaggistico.

Guarda video servizio TG2 del 14 marzo 2016 ore 20,30
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