Enna. Consiglio comunale, trovato accordo su Piano Anticorruzione

anacEnna. Consiglio comunale di lunedì 2 maggio si è principalmente incentrato sui due punti all’ordine del giorno relativi al Piano Anticorruzione. In particolare, il dibattito ha riguardato la presa d’atto del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC), presentato dalla Giunta Comunale e la proposta di deliberazione presentata dal Partito Democratico, avente ad oggetto l’Approvazione delle linee guida del PTPC.

La legge n. 190/2012 dispone, infatti, che l’organo di indirizzo politico su proposta del responsabile, individuato nel Segretario generale, entro il 31 gennaio di ogni anno adotta il piano triennale di prevenzione della corruzione. Piano che comprende anche la rotazione del personale degli uffici pubblici che, come sappiamo, ha dato luogo a molteplici polemiche nei mesi scorsi.

Polemiche non del tutto infondate, considerando che la legge in questione, come ormai spesso accade in Italia, dopo aver previsto uno strumento così importante, risulta carente nella disciplina del processo di formazione del PTPC, mettendo in luce numerose criticità, tra cui una scarsa qualità del contenuto del Piano e un’insufficiente individuazione delle misure di prevenzione, che sembrano più specificamente derivare dalla procedura adottata, in particolare dal ridotto coinvolgimento degli organi di indirizzo alla strategia di prevenzione della corruzione.

Per tale motivo l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), con determinazione del 28 ottobre 2015, ha adottato un aggiornamento relativo al PTPC da approvarsi entro il 31 gennaio 2016 per il triennio 2016/2018, cui le amministrazioni devono attenersi e che, relativamente alla procedura, raccomanda alle stesse di prevedere la più larga condivisione delle misure, sia nella fase dell’individuazione sia in quella dell’attuazione, attraverso l’approvazione da parte del Consiglio (organo di indirizzo generale) di un documento di carattere generale sul contenuto del PTPC e l’adozione finale dello stesso da parte della Giunta (organo di indirizzo esecutivo).

Il piano anticorruzione presentato dalla Giunta Dipietro, dunque, non essendo passato al vaglio (nelle sue linee guida) del Consiglio, rispecchia tutte le criticità procedurali evidenziate dall’aggiornamento dell’ANAC, a cui si aggiungono – come precisato dal consigliere Rizzo – quelle dovute ad una rotazione non programmata del personale, senza un’adeguata formazione e qualificazione; quella del mancato coinvolgimento delle parti interessate, cioè gli uffici e gli stessi dipendenti, che ha dato origine a delle conflittualità; quella dei criteri utilizzati sia per la rotazione che per la individuazione degli uffici più a rischio corruzione, che non sono stati specificati; infine quella dell’adeguata tutela nei confronti del dipendente che vuole denunciare fenomeni di corruzione di cui è venuto a conoscenza nell’esercizio della sua funzione. CC 2-5-2016

A seguito di un lungo dibattito, l’amministrazione ha reputato di rivedere e condividere i criteri per l’adozione del Patto, sulla base delle osservazioni avanzate nella proposta di deliberazione del PD, che a loro volta si basano sull’aggiornamento dell’Autorità.
“Bastava leggere la determinazione dell’ANAC” è il commento del consigliere Marco.
“Si potevano evitare tutte le commissioni capigruppo dedicate all’argomento, se si fossero ascoltate le proposte di condivisione avanzate in questi mesi, evitando di bloccare l’attività del consiglio comunale“, precisa Solfato.