Enna. Liceo “Colajanni”, anche i docenti uniti contro la preside chiedendo le utenze

enna Liceo PsicopedagogicoSi arricchisce di una nuova pagina l’intricata vicenda del liceo “Colajanni” che ormai da un mese è alla ribalta della cronaca con il tira e molla tra la preside Maria Filippa Amaradio da una parte e il Libero Consorzio, genitori, studenti e Prefettura dall’altra. A quest’ultimo fronte si sono aggiunti anche i docenti ma non a sorpresa visto che più volte hanno cercato di mediare con la preside chiedendole l’attivazione delle utenze nella struttura di Enna bassa assegnata dall’ex Provincia come sede in sostituzione di Valverde dichiarata inagibile.
Dal collegio dei docenti è arrivato un documento forte che assume un valore importante perchè firmato all’unanimità dei presenti, 87 su cento e le assenze, è stato spiegato, non erano legate alla vicenda in questione. Una presa di posizione netta, dunque, quella dei docenti che nel ricordare l’importanza del diritto allo studio hanno elencato tutta una serie di circostanze che stanno rendendo difficile la vita scolastica al “Colajanni”. I docenti ricordano che «ogni forma finora sperimentata di organizzazione e articolazione oraria non ha consentito di assicurare agli studenti il diritto allo studio; il parere favorevole unanime espresso dal Consiglio d’Istituto in merito alle intestazioni dell’utenze da parte dell’istituzione scolastica in data 24 ottobre; che nonostante l’impegno formalmente assunto in tal senso in data 25 ottobre dall’istituzione scolastica nella riunione tenutasi presso la Prefettura, oggi non risultano ancora attivate le utenze presso i locali dell’ex Liceo Linguistico».
In virtù di queste considerazioni è stato notato con estremo rammarico che è stato disatteso quanto stabilito nel corso delle diverse riunioni, compresa anche quella svolta in Prefettura. In seguito a questi fatti il collegio dei docenti ha assunto una posizione forte chiedendo «l’immediata attivazione delle utenze da parte dell’istituzione scolastica “Colaianni” al fine di consentire un’ordinata ripresa di tutte le attività didattiche per tutti gli indirizzi della nostra istituzione, entro e non oltre il 12 novembre».
L’azione dei docenti (due dei quali si sono dimessi da collaboratori della preside) fa seguito a quella dei genitori che hanno più volte cercato la via del dialogo, senza mai esasperare gli animi o o passare i limiti della contestazione; non ultimo venerdì quando sono stati messi alla porta dalla preside.
La situazione sembra aver raggiunto i limiti e a questo punto, visto l’estremo arroccamento della preside nel chiedere che sia l’ex Provincia a intestarsi le utenze, pensare ad una soluzione immediata appare sempre più improbabile ed in tutto questo a farne le spese sono oggi gli studenti.

Riprendiamo e pubblichiamo da “La Sicilia”.