Comune Enna ha aderito al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

Il Comune di Enna ha ufficialmente aderito al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Lo ha fatto con una delibera di giunta così come aveva anticipato nelle scorse settimane il sindaco Maurizio Dipietro e come aveva chiesto già lo scorso novembre, tornando a farlo di recente, anche la Prefettura a tutti i Comuni della provincia ennese a seguito di un accordo tra governo nazionale ed associazione nazionale dei Comuni italiani.

Lo Sprar è costituito da una rete di enti locali che, per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’ asilo. Ogni Comune accoglierà un numero di richiedenti asilo proporzionale al numero di abitanti; nel caso di Enna le presenze non potranno essere superiori ai 120 e ad oggi, attraverso un centro di accoglienza straordinaria, sono presenti settanta richiedenti asilo.
L’amministrazione comunale in prima battuta intende aderire presentando una domanda per la realizzazione di un progetto di accoglienza integrata per un numero di 70 persone già titolari di protezione internazionale, o richiedenti di protezione internazionale nonché i titolari di permesso umanitario, famiglie con minori, opzione questa ritenuta preferen ziale, o singoli per il triennio 2017/2019. Sotto l’ aspetto finanziario c’ è da sottolineare che la richiesta di contributo da parte degli enti locali a valere sul Fondo Nazionale per le politiche e i Servizi dell’ Asilo prevede il finanziamento del 95% dei costi sostenuti per lo svolgimento dei servizi necessari a garantire l’ accoglienza degli extracomunitari unitamente ad una percentuale del 5% di cofinanziamento in beni, servizi e personale. Ogni Comune sarà obbligato ad aderire al sistema e nel caso in cui non lo facesse sarà la Prefettura a sostituirsi.
L’ obiettivo del progetto è anche quello di favorire un inserimento nel territorio dei richiedenti asilo che potrebbero essere impiegati dal Comune in progetti di attivismo civico. Questo consentirebbe anche una migliore integrazione con il resto del tessuto cittadino che informalmente ha già iniziato a discutere di questa scelta mentre verrà deciso successivamente in quale struttura il Comune intenderà accogliere i richiedenti di asilo. Ci sono altre soluzioni al vaglio del Comune proprio per delocalizzare gli ospiti migranti in arrivo.

William Savoca per La Sicilia