Troina dà l’ultimo saluto al suo amato e stimato arciprete Tonio Calabrese

Troina. C’era molta gente nella chiesa madre dove il vescovo della diocesi i Nicosia, mons. Salvatore Muratore, ha celebrato con i presbiteri della chiesa del clero diocesano il solenne funerale di padre Tonio Calabrese, morto all’età di 87 anni, che fu per moti anni arciprete di Troina. C’erano anche i rappresentati di 9 confraternite e della municipalità con la giunta comunale ed alcuni consiglieri comunali. Nell’omelia il vescovo Muratore ha ricordato le qualità di uomo di fede di cui padre Tonio Calabrese era dotato. Toccanti il ricordo e le testimonianze di Anna Maria Vitale, del sindaco Fabio Venezia e di padre Pietro Maccarrone, che hanno messo in risalto lo spiccato senso d’umanità con il quale padre Tonio Calabrese si è conquistato la stima e l’affetto dei suoi concittadini. Le spoglie mortali dell’arciprete Tonio Calabrese riposano nella cappella del clero nel cimitero cittadino. Temperamento sanguigno ed esuberante, ma fondamentalmente onesto e sincero, non nascondeva quello che pensava in politica o sulle questioni di rilevanza sociale. E lo faceva con la stessa passione e la stessa chiarezza che metteva nelle sue omelie. Molti troinesi nati negli anni ’50 e ’60 l’hanno avuto come insegnante di religione e di lui conservano un bel ricordo. Non faceva mistero di essere un democristiano. Una volta, quando m’impose di darle del tu al posto del lei che gli davo perché io ero stato un suo alunno quando insegnava religione, mi ha raccontato che negli anni ’50, non potendo fare comizi nei comuni dell’Ennese per la Dc vestito da prete, si vestiva in borghese e si presentava come avvocato. Non gli era difficile farlo perché era dotato di straordinarie doti oratorie. Per ragioni politiche, con lui ebbi molti contrasti, spesso aspri, nei quali non venne mai meno il rispetto reciproco. Ne ricordo uno in particolare. Nel 1989 ci furono le elezioni per eleggere il parlamento europeo. Allora io ero il segretario del comitato cittadino del Pci, che contava tre sezioni. Padre Tonio Calabrese, che aveva aggiunto ai suoi titoli accademici quello della laurea in psicologia di cui andava orgoglioso, dirigeva il gruppo che gestiva il servizio di assistenza domiciliare agli anziani che il comune aveva affidato all’Oasi Maria SS. Alcuni operatori di questo gruppo chiedevano agli anziani assistiti di votare per il candidato della Dc. Naturalmente il locale Pci protestò in maniera forte e, alla scadenza, la convenzione con l’Oasi per il servizio di assistenza domiciliare agli anziani non fu rinnovata. Il Comune l’affidò ad altri selezionandoli tramite una gara. Con padre Tonio Calabrese mi sono ritrovato nella stessa parte della barricata negli anni 2005-2008, quando non c’erano più né la Dc né il Pci, nella lotta ingaggiata dai comitati cittadini che erano sorti in tutti i comuni dell’Ennese contro le bollette della spazzatura e contro l’ATO per la restituzione ai comuni della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Anche qui a Troina, io e un gruppo di miei compagni costituimmo il comitato cittadino, che promosse molto iniziative conto le bollette della spazzatura troppo esose e per il ritorno al comune del servizio della spazzatura. Padre Tonio Calabrese, che non faceva parte del comitato cittadino, prese una precisa posizione sulla questione che era molto simile a quella del comitato cittadino. Un pomeriggio di un giorno del 2007, padre Tonio mi chiamò al telefono chiedendomi di andarlo a trovare nella canonica della chiesa dove c’erano due suoi amici che volvano parlarmi. Ci andai subito e mi presentò questi due suoi amici, che erano Mario Orlando di Enna, che conosceva abbastanza bene tutta la questione dell’Ato e delle bollette della spazzatura per essere stato assessore alle finanze del comune di Enna negli anni in governava la Dc, ed un altro signore di cui ricordo il cognome Sforza.

Da quel giorno in poi mi sono ritrovato padre Tonio Calabrese mio compagno di lotta, e non più avversario politico. E’ veramente un personaggio di rilievo della storia recente Troina, che ha saputo coniugare la sua missione di prete con quella di cittadino, che non rimane indifferente ai problemi della società in cui vive e non teme di prendere posizione. A lui piaceva essere ricordato come prete, che aveva fatto molte cose per la sua chiesa come il bellissimo portone istoriato con i miracoli di san Silvestro e l’immagine della Madonna Assunta di cui era un fervente devoto. A me piace ricordarlo come uomo che non è stato estraneo alla sua città, ma cittadino e partigiano.

Silvano Privitera