Enna: Referendum, vince largamente il Si

Non è riuscito a scaldare gli animi degli ennesi il referendum confermativo sulla legge elettorale regionale. Solo il 21,49 percento degli elettori aventi diritto (pari a 41679 elettori su 193907 iscritti nelle liste elettorali) ha esercitato il diritto di voto recandosi alle urne nella giornata di domenica (si è votato per il referendum un solo giorno). A vincere anche ad Enna sono state comunque le ragioni del “si” con uno stacco quasi del dodici percento su livello provinciale con una punta del sedici percento ad Enna. Il maggior distacco tra si e no si è avuto a Centuripe dove il si ha prevalso per il 71,61 % ed il no ha avuto appena il 28,79%,il no ha ottenuto il 62% ad Agira ed Assoro. Ritardi ingiustificati ad Aidone dove sino alle 18 e 30 non si è riusciti a completare il quadro definitivo dei risultati del referendum. Come era del resto prevedibile la percentuale maggiore dei votanti per quello che si è dimostrato nei fatti il “referendum silenzioso” ( il quesito referendario chiedeva ai cittadini siciliani di confermare i contenuti della legge elettorale siciliana e quindi la quota di sbarramento del cinque percento ed il cosiddetto “listino del presidente” da cui in caso di vittoria il presidente vincente può portare con se una serie di deputati regionali tra quelli inseriti nel listino cercando così di dare una maggiore stabilità di governo) si è avuta nei quattro comuni in cui si è votato per le amministrative, ossia Enna (60,13 percento), Valguarnera (34,79), Aidone (44,80 percento), Pietraperzia (36,14 percento). La percentuale di votanti più bassa è stata registrata a Villarosa e Barrafranca dove i votanti sono stati rispettivamente il 6,77 percento ed il 6,97 percento. Sulla bassa percentuale di votanti dato comunque comune a tutto il territorio provinciale e sul perché questo referendum non abbia fatto la dovuta presa sugli elettori è intervenuta Cinzia Dell’Aera segretaria provinciale del Prc attivamente impegnata nella campagna referendaria sul fronte del “no” sin dalla raccolta firme per ottenere la consultazione referendaria. “Penso che gli elettori non abbiano potuto comprendere bene il senso di questo referendum e del suo valore per la difesa della democrazia e del compito dei partiti piccoli all’interno delle istituzioni. Non è stato concesso del resto molto spazio all’informazione e molti elettori ignoravano totalmente che ci fosse il referendum sino a quando sono arrivati nei seggi per votare le amministrative”. “Giampiero Cortese portavoce di Forza Italia e quindi fronte del si commenta così il risultato appena ottenuto”. Credo che lo sbarramento del cinque sia ad ogni modo una garanzia per le istituzioni semplificando il quadro politico. Al tempo stesso però c’è da valutare due aspetti importanti ossia la scarsissima affluenza alle urne e quindi la scarsa attenzione al problema tra i cittadini siciliani, secondariamente credo che ad ogni modo la legge elettorale vada ugualmente rivista in alcuni suoi aspetti”.