Pergusa: Scoperte gabbie per la cattura di uccelli

Enna 25/07/07 – Nei giorni scorsi nella zona B della riserva speciale di Pergusa, grazie alla sensibilità di alcuni abitanti del luogo, è stato possibile scoprire delle gabbie che servivano per la cattura di Gruccioni. E’ stata chiamata la biologa Rosa Termine che, resasi conto della gravità dell’azione, ha subito chiesto l’intervento delle guardie del Corpo Forestale di Enna Bassa. Le gabbie sono state prontamente rimosse e i sei piccoli uccelli Gruccioni, che vi erano dentro, sono stati consegnati dal comandante pro-tempore del distaccamento, il commissario Giuseppe Diluca, alla dottoressa Viviana Ingrasciotta del Centro di Recupero della Fauna Selvatica della Lipu del parco Ronza al fine di essere accuditi e poi liberati.

Il Gruccioni è un piccolo uccello molto colorato di 27 centimetri , appartenente alla famiglia dei Meropidi; presenta le parti superiori castane e gialle, le ali, la coda e le parti inferiori verde-blu, con una distinta gola giallo-brillante. Il lungo becco ricurvo, lo utilizza soprattutto per catturare insetti volatori quali vespe, api, calabroni, Coleotteri, Ditteri, farfalle, libellule e cicale. La particolarità è che risulta insensibile al veleno degli Imenotteri (vespe, api) , che sono le sue prede preferite e dai quali viene anche spesso punto. Il suo Habitat preferito è la campagna aperta e cespugliosa, con pochi alberi, ma capita anche nelle radure del bosco. Si tratta di un visitatore estivo, infatti al lago di Pergusa si osserva da aprile a settembre e viene dall’Africa per nidificare. La Legge 157/92, all’art. 3 vieta, in tutto il territorio nazionale, ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati.

“I danni all’ambiente naturale dalla pratica dell’uccellagione sono notevoli – ha dichiarato Rosa Termine – Purtroppo migliaia di uccelli vivi, compresi nidiacei e uova, vengono sottratti al loro ambiente e messi in gabbia per l’insana passione di una minoranza prepotente. Tutto questo alimenta un fiorente mercato clandestino di uccelli di specie protette o in estinzione”.