Passionale l’assassinio dell’avv. Roberto Rosso, l’omicida lo uccide si lava, beve birra ed esce da casa

Enna. Una apparente tranquilla mattinata funestata da un gravissimo fatto di cronaca. Un giovane avvocato di Enna, Roberto Rosso nato il 19 novembre 1976, è stato ucciso con numerose coltellate presso l’abitazione di Vincenzo Antonio Sprone, artigiano, ennese di 32 anni, un figlio di sei anni, con precedenti penali per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e danneggiamento, nella Via Unità d’Italia. Alle 11.30 circa di oggi personale della squadra mobile e della sezione volanti, su specifica segnalazione, intervenivano nell’abitazione dello Sprone dove, riverso all’interno della cucina, in un lago di sangue, rinvenivano il cadavere di Roberto Rosso, attinto da numerosi fendenti, inferti verosimilmente con un’arma da taglio. L’ambiente era completamente a soqquadro, segno di una evidente e violenta colluttazione, e numerose tracce di sangue erano sparse per l’appartamento. Sul posto sono intervenuti anche la polizia scientifica, il magistrato di turno ed il medico legale. Raccolti i primi indizi sul posto, alle 12.20 circa, nelle adiacenze di un bar a pochi metri dalla propria abitazione veniva rintracciato lo Sprone, il quale palesava una sua completa estraneità ai fatti. Gli immediati importanti sviluppi investigativi hanno consentito agli investigatori della squadra mobile di raccogliere numerosi indizi a carico dello Sprone, il quale riportava evidenti tracce di colluttazione e dopo un interrogatorio svoltosi negli uffici della squadra mobile, alla presenza del P.M. di turno, è stato tratto in arresto con l’accusa di omicidio volontario.
Il movente sembra essere da ricondurre a motivi passionali, Vincenzo Antonio Sprone riteneva che avesse una relazione con l’ex moglie, da lui separatasi circa un anno addietro. L’autopsia del cadevate del giovane avvocato avverrà domattina alle 9.30 presso il Cimitero di Enna. Alla vittima dal primo esame del medico legale, sono state inferte 19 colpi, probabilmente con uno stiletto, con una lama di 18 centimetri, che allo stato attuale non è stato rinvenuto, da cinque a sei colpi da difesa, quelli mortali sono stati da due a tre. Al delitto presente un testimone, un amico comune. Attualmente in evidente stato confusionale, che dopo avere cercato invano di intervenire si è rinchiuso nel bagno; il testimone era già nell’abitazione dello Sprone, a quando sembra l’avvocato, si era recato nell’abitazione dello Sprone per addivenire a dei chiarimenti circa una relazione con la ex moglie dello Sprone. Prima di uscire l’omicida si sarebbe lavato e avrebbe bevuto anche una birra: lo ha rivelato alla polizia il testimone che temendo di essere ucciso si è nascosto nel bagno di casa Sprone, chiudendosi a chiave, e chiamando il 113 con il telefonino. Durante queste fasi concitate il testimone si sarebbe ferito da solo. Viene smentito che il giovane avvocato fosse il legale dell’ex moglie dell’omicida; intanto nessun Avvocato del Foro di Enna ha accettato di assistere all’interrogatorio, la Polizia ha fatto intervenire un avvocato d’ufficio di fuori. La vittima non era sposata e da poco tempo aveva avviato uno studio dove si occupava di pratiche civili e penali. L’appartamento in cui è stato ucciso si trova a Enna bassa, in una palazzina di recente costruzione e il delitto è avvenuto al quarto piano. Rosso abitava in una villetta che dista un centinaio di metri dal posto in cui è stato assassinato. Alcuni aspetti della vicenda devono ancora essere chiariti. Sprone nel corso dell’interrogatorio ha negato tutto, ma il suo alibi non ha retto: aveva dichiarato di avere trascorso parte della mattinata all’ospedale “Umberto I” e di essersi poi fermato al bar dove la polizia lo ha rintracciato.