Enna: Formazione classi e sicurezza a scuola

Enna. Secondo il Ministro Gelmini nel prossimo anno scolastico le aule delle nostre scuole dovranno essere più affollate in quanto si prevede un innalzamento del numero degli alunni per classe.
I criteri numerici per la formazione delle classi nei vari ordini scolastici sono sempre oggetto di innalzamento da parte degli organi di Governo.
Questi criteri, come purtroppo sempre avvenuto anche nel passato, sembrano ancora una volta non tenere conto dei limiti, prioritari, imposti dalle norme di prevenzione degli incidenti e tutela della salute dei lavoratori e degli studenti delle scuole. Di sicurezza delle scuole si parla soltanto dopo che succedono le disgrazie, così come ha fatto anche il Ministro Gelmini di fronte agli ultimi tragici incidenti di Rivoli nel novembre scorso e così come lo stesso Ministro ha fatto alla stampa il 30 gennaio 2009.
Ai sensi dell’articolo 5, comma 3 della legge 23 del 1996 sono in vigore gli indici di edilizia scolastica in base ai quali fare i conti per conoscere quale sia il numero massimo consentito di alunni per classe. Si possono assegnare 25 alunni per classe, solo se l’aula è grande almeno 50
mq netti, in base all’indice di edilizia scolastica di 1,80 mq netti per materne, elementari e medie e 1,96 mq netti per le superiori.
Pertanto, i dirigenti scolastici nella formazione delle classi devono tener conto della reale dimensione delle aule in relazione all’indice applicabile e quindi ridurre proporzionalmente il numero degli alunni.
Sulla base di questi indici, il numero di 25 alunni per classe è imposto dalle norme specifiche e di esercizio in materia di edilizia scolastica e sicurezza quali il decreto del Ministero dei Lavori pubblici del 18 dicembre 1975 (edilizia scolastica, urbanistica e funzionalità didattica)
e, più recentemente, il decreto del Ministero degli Interni del 26 agosto 1992 (antincendio nelle scuole). L’articolo 12 della legge 820 del 24 settembre 1971 (ordinamento scuola elementare e materna) vieta l’affidamento di più di 25 alunni a ogni insegnante.
Le scuole, come tutti, devono applicare le norme tenendo conto della loro “gerarchia” e, pertanto, le norme meramente di tipo amministrativo (quelle a cui si fa ancora oggi riferimento per stabilire il numero degli alunni per classe) non possono e non sono prevalenti rispetto a quelle che riguardano la protezione, la sicurezza, l’incolumità e la salute degli allievi e del personale scolastico.
In qualità di rappresentante dei genitori in seno al Consiglio scolastico provinciale sono molto preoccupato per l’innalzamento del numero degli alunni per classe in quanto nel nostro territorio ciò vuol dire innalzare il rischio di incidenti per i nostri figli. In Provincia di Enna sono poche le scuole in cui vengono rispettati i parametri di legge e sono molti gli studenti che fanno lezione in locali angusti.
Pertanto, a mio parere, questa materia:
1. dovrebbe essere segnalata dai Dirigenti scolatici, responsabili per legge della sicurezza delle scuole, affinché si elimini questa contraddizione che può portare a limitare il diritto di operare in ambienti ed in condizioni rispettose delle norme, prevalenti, di sicurezza ed igiene del lavoro;
2. dovrebbe spingere ad adeguare la norma amministrativa a quella – prevalente – di sicurezza ed igiene del lavoro;
3. dovrebbe essere tenuta in considerazione dai sindacati che devono concorrere affinché s’introducano le opportune modifiche alle norme relative alla composizione delle classi e al razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola;
4. dovrebbe essere tenuta in considerazione a livello locale nelle singole scuole e, in particolare dalle RSU e, soprattutto, dagli RLS affinché diano ai dirigenti le corrette informazioni affinché, nella formazione delle classi, non si ripeta sempre lo stesso errore di far prevalere norme che prevalenti non lo sono affatto, e diffidare gli stessi Dirigenti scolastici inadempienti.
Intanto, al fine di avere un dato ufficiale sul sovraffollamento delle aule delle nostre scuole chiederò una convocazione urgente del Consiglio scolastico provinciale e l’avvio di un’indagine conoscitiva da parte dell’Ufficio scolastico provinciale.

Vittorio Di Gangi