Enna. Ovini malati di lingua blu; 17 i comuni interessati

Enna. E’ scattato l’allarme per la zootecnia siciliana alla notizia che ben 13 comuni della provincia di Ragusa hanno subito un blocco della movimentazione del bestiame, per la presenza in ben due "allevamenti sentinella", di un nuovo sierotipo di virus, che causa la malattia della "lingua blu" negli ovini. L’Unione Allevatori di Sicilia, attraverso il suo vice presidente Carmelo Galati Rando, ha allertato tutti gli allevatori della provincia di Enna ed è in preparazione una manifestazione di protesta a Palermo, subito dopo le feste pasquali. Enna ed il suo territorio sono particolarmente interessati tenuto conto che ci sono degli allevamenti che potrebbero essere bloccati e si trovano in 17 comuni. “Dal 2002 ad oggi – evidenzia Carmelo Galati Rando – è stata spesa una gran quantità di quattrini per "limitare la circolazione virale", che causa la “lingua blu”, milioni di euro sperperati per motivazioni incomprensibili. Questa malattia non rappresenta una minaccia per l’uomo né per i bovini, eppure, viene gestita come un’emergenza e dopo tanti anni di limitazioni e barriere alla commercializzazione degli animali, si apprende che non solo non si è arrivati ad alcuna conclusione, ma appare per giunta un nuovo sierotipo. In altri Stati si lascia che gli animali si immunizzino da soli, mentre in Europa, compresa l’Italia, si tende a vaccinare i capi sul territorio con vaccini che arrivano dal Sud Africa e distribuiti successivamente dall’Istituto zooprofilattico di Teramo”. In passato queste operazioni hanno provocato problemi gravissimi, come ad esempio aborti in massa. “In pratica – spiega il vice presidente dell’Unione Allevatori di Sicilia – questo istituto importa il farmaco, lo elabora, lo verifica, lo distribuisce e ne studia gli effetti. Ci sono state delle proteste ovunque; intere regioni come la Toscana, Sardegna ed anche la Sicilia si sono opposte alla vaccinazione, ma chi subisce la ritorsione, è sempre l’allevatore. Infatti se questi decide di non vaccinare, blocca la movimentazione dei propri animali al di la della propria regione. La cosa, di per se, non preoccupa molto, infatti hanno pensato bene di limitare le movimentazioni interregionali per quegli allevamenti che ricadono in un raggio di 20 km dall’azienda "sentinella" dove si è riscontrata la presenza del virus. Sul sito dell’Istituto di Teramo viene specificato che il virus non può percorrere grandi distanze (circa 2-3 Km), ma in maniera "passiva" cioè trasportato dal vento. Per gli allevatori sarebbe opportuno consentire la commercializzare liberamente all’interno della Regione”. Il presidente dell’associazione, Dott Rizzo, ha inquadrato la situazione che vede in Italia ben 8 Regioni con infezioni; in atto in Sicilia “la lingua blu” è presente in 5 province per un totale di 72 comuni e precisamente Agrigento, 31 comuni bloccati; Caltanissetta,7 comuni; Catania, 9 comuni; Enna, 17 comuni; e Ragusa 8 comuni. Il problema più grave è che chi si lamenta, rischia di essere bloccato e chi rifiuta il vaccino può restare con la stalla sottosequestro, quindi impossibilito a vendere i propri animali fuori provincia. I danni per gli allevatori sono enormi.