Coordinamento Parco verde urbano di Enna bassa: No al progetto della Kore

Il Coordinamento per il Parco Verde Urbano di Enna bassa ha indirizzato una lettera aperta sui motivi e i perché non sono d’accordo al progetto dello stesso, chiedendo che l’Amministrazione comunale non adotti il progetto del piano particolareggiato così come proposto dall’Università e riprenda l’iter per la realizzazione del parco in maniera autonoma, libera da asservimenti a progetti di tutt’altra natura, dando seguito al concorso di progettazione, che consente trasparenza e partecipazione democratica.

Questa la lettera aperta:
“Dopo avere atteso invano che continuasse il confronto con i nuovi Assessori all’Urbanistica e ai Lavori pubblici, avviato nell’incontro del 4/03/2009, abbiamo deciso di prendere visione, con richiesta a norma di legge, dei documenti relativi alla progettazione del parco e ad altri interventi ricadenti sul territorio di Enna Bassa.
Dopo aver esaminato la documentazione richiesta costituita da:
– Deliberazione della Giunta municipale del 9/01/2007 “Convenzione tra il Comune di Enna e l’Università degli studi Kore di Enna”;
– Convenzione tra il Comune di Enna e l’Università degli studi Kore di Enna con durata dal 12/12/2008 al 31/12/2012;
– Deliberazione della Giunta municipale del 2/03/2009 “Presa d’atto protocollo d’intesa tra il Comune e le Facoltà d’Ingegneria ed Architettura dell’Università degli studi Kore di Enna”;
– Deliberazione della Giunta municipale del 20/03/2009 “Presa d’atto del Piano particolareggiato per interventi di trasformazione e riqualificazione urbana ambito Università Parco urbano attrezzature sportive ad Enna Bassa-Direttiva al dirigente LL.PP.e Urbanistica degli adempimenti conseguenti”;
riteniamo di dover esprimere le seguenti osservazioni.

In merito alle convenzioni stipulate tra il Comune di Enna e l’Università Kore:
– non è possibile per un ente pubblico affidare a soggetti privati, anche a titolo gratuito, incarichi professionali per la redazione di progetti e la direzione dei lavori, finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche, senza applicare le specifiche procedure previste dalla normativa vigente, nel rispetto dei principi comunitari di non discriminazione, parità di trattamento, professionalità e trasparenza. Nello specifico all’Università è possibile affidare studi e ricerche, propedeutici alla definizione e risoluzione delle problematiche di trasformazione del territorio; cosa che tra l’altro, per il parco di Enna bassa, è avvenuta grazie alla collaborazione dei corsi di progettazione architettonica della stessa Università, tenuti dal prof. Giuseppe Guerrera.

In merito al Piano particolareggiato per interventi di trasformazione e riqualificazione urbana ambito Università Parco urbano attrezzature sportive ad Enna Bassa, rileviamo preliminarmente che il progetto presentato manca dell’apposizione del timbro che permetta di identificare l’iscrizione del firmatario all’albo professionale, a garanzia e certificazione che lo stesso sia in possesso dei requisiti professionali previsti dalla legge per la prestazione richiesta.

– Pur ritenendo necessaria la riqualificazione dell’area di raccordo tra il quadrivio e l’Università, considerato che il nuovo piano regolatore attualmente all’attenzione del Consiglio comunale è corredato di apposito piano particolareggiato riguardante l’area in oggetto, non comprendiamo perchè l’ipotesi progettuale proposta sostituisca e stravolga le previsioni di P.R.G.

– Quando, nel 1998, avanzammo la proposta di realizzare un parco verde urbano ad Enna Bassa, muovendo una critica puntuale al modo caotico e irrazionale in cui Sant’Anna si era sviluppata, dichiaravamo imprescindibile un cambiamento, una nuova tendenza all’alleggerimento edilizio e veicolare, per una riqualificazione dell’esistente e l’armonizzazione degli spazi: di questo il Parco verde doveva essere metafora e germe. Dal progetto di questo piano particolareggiato ci accorgiamo con rammarico che si continua invece ad aumentare l’aggravio edilizio del centro abitato con nuove grandi costruzioni (nell’immaginario: Grattacieli o Torri) che nulla hanno a che fare con la riqualificazione ambientale ma molto con la logica invasiva e speculativa di sempre.

Infine la beffa:
Mentre le convenzioni prevedono la progettazione del parco urbano, il piano particolareggiato proposto ingloba l’area del parco, per ottenere maggiore cubatura da edificare, destinando gran parte dell’area parco a parcheggio interrato, la cui realizzazione prevede una totale distruzione delle caratteristiche ambientali del sito.
Cos’è un parco? Un luogo “altro” rispetto all’affollamento degli spazi, al traffico, allo smog? …e noi lo assediamo di macchine, lo penetriamo con le macchine, distruggendo un territorio segnato da ben due corsi d’acqua, che andrebbero valorizzati e rinaturalizzati, e caratterizzato da conformazione gessosa e carsica. In tempi di eventi calamitosi, aggravati dall’insipienza umana, ben altro rispetto e cura dell’ambiente ci aspetteremmo.

In conclusione, ci chiediamo come farà il Consiglio Comunale a smentire platealmente se stesso e la propria decisione, votata all’unanimità nel maggio 2006, che destinava l’area, appositamente perimetrata e sottoposta a vincolo, a parco verde urbano”.