Enna. I Consiglieri comunali Di Pietro e Parisi su bocciatura azzeramento indennità

Enna. La proposta di azzeramento dell’importo del gettone di presenza, presentata dai consiglieri Maurizio Di Pietro e Claudio Parisi del Pd, è stata bocciata dal consiglio comunale con i voti contrari anche dei loro colleghi di partito (Gargaglione, Vetri, Perri, Cappa, Puglisi, Savarese, Mazzola, La Martina, Di Venti, Sanfilippo, Lo Manto e Fiammetta). “Non possiamo che essere rammaricati e stupiti –dichiarano Di Pietro e Parisi- dal comportamento del Pd in aula. Siamo sorpresi poiché la proposta che avevamo presentato nasceva anche a seguito delle dichiarazioni sulla stampa di esponenti del Pd che hanno dichiarato che sala Euno è uno stipendificio. Crediamo che la soluzione al problema, tra l’altro posto sulla stampa da alcuni dirigenti del partito, non è la rabberciata e lacunosa proposta del presidente del Consiglio Gargaglione, dove per avere diritto al gettone di presenza, limitatamente alle sedute di Consiglio Comunale, bisognerà portare il pallottoliere per fare i conti e capire se il singolo consigliere avrà votato i 2/3 delle proposte di delibera inserite all’ordine del giorno. Una proposta che ha il grosso limite di non regolamentare nulla rispetto alle sedute di commissione, commissioni aumentate sotto la presidenza Gargaglione, che sono, di fatto, quelle che determinano il mantenimento, con un piccolo scostamento di poche migliaia di euro, della spesa per le indennità ai consiglieri. Non sfugge a nessuno, invece –continuano i due consiglieri – che la proposta di delibera di azzeramento delle indennità dava la possibilità ai consiglieri di potere continuare a fare tutta l’attività istituzionale non pensando alla matematica ma avendo a cuore i problemi della città e sgombrando così ogni sospetto, di appartenenza alla “casta”, da parte dei cittadini. Ma si sa – aggiungono con ironia Di Pietro e Parisi – i “conti sono conti” e la “matematica non è una opinione”. O forse, pregiudizialmente, il solo fatto che la proposta è stata avanzata da due consiglieri liberi da qualsiasi condizionamento e in posizione critica rispetto ad una parte della dirigenza di partito (che ne aveva tentato -con scarsi risultati – anche l’espulsione) ha influito sul voto negativo del Pd in aula. Peccato che il Partito Democratico abbia perso un’altra occasione per riproporre un altro modo di fare politica.

Giacomo Lisacchi